La Nuova Sardegna

Ganau: «No alle chiusure delle agenzie Inps»

Il presidente del Consiglio regionale replica alla direzione: «Sosterremo i territori nella protesta»

21 novembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI. L’Inps non torna sui suoi passi e conferma la volontà di rimodulare la organizzazione degli uffici territoriali, chiudendone alcuni e ridimensionandone altri. Intenzione riportata nero su bianco nella lettera di risposta inviata dalla direzione generale Inps al presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau, che sollecitava una immediata sospensione del piano di decentramento e l’apertura di un tavolo di confronto con il Ministero del Lavoro. Il 10 ottobre il presidente del consiglio regionale insieme ai presidenti dei gruppi consiliari aveva raccolto la richiesta unanime dei sindaci dei comuni, sedi delle strutture periferiche dell’Inps, dei rappresentanti dei comitati provinciali Inps, di Cgil, Cisl, Uil, di Confindustria e Confapi nel corso di un'assemblea alla quale aveva partecipato anche la direttrice regionale dell’Istituto. In quell'occasione tutti avevano detto no al progetto di riorganizzazione degli uffici territoriali con la trasformazione in punti Inps di 8 agenzie (Isili-Senorbì, Tempio, Alghero, Ozieri, Ghilarza, Sorgono, Siniscola, Macomer) e il possibile ridimensionamento di quelle di Assemini, Carbonia e Lanusei. Un’eventualità sempre più probabile visti i nuovi parametri per il mantenimento degli attuali presidi nei territori, introdotti dal regolamento di attuazione del decentramento territoriale, emanato dall’Inps il 21 settembre. Un piano di riordino fondato su tre pilastri: la presenza di una popolazione residente superiore ai 60mila abitanti (attualmente sono 28mila); una pianta organica di almeno 10 dipendenti; la possibilità, per almeno il 60% della popolazione, di raggiungere una struttura Inps della stessa provincia in meno di mezzora, partendo dal comune di residenza con un mezzo proprio. La permanenza di un’agenzia dell’Istituto nel territorio, secondo le indicazioni della Direzione generale dell’Inps, sarà condizionata dalla presenza di almeno due delle tre condizioni. Tutti aspetti ribaditi nella lettera ricevuta nei giorni scorsi con la rassicurazione che “per la chiusura di un'agenzia territoriale, laddove sia disposta, l'istituto garantisce il presidio territoriale mediante l'istituzione di un Punto Inps”. «Quanto ribadito dai vertici dell'istituto – dice Ganau – non ci conforta perché questa riforma così strutturata è inadeguata per la Sardegna e i presunti risparmi non riuscirebbero a coprire l’aumento dei costi sociali che potrebbero triplicare. Faremo sentire la voce della Regione e anticipo azioni forti da parte del Consiglio regionale che porterà avanti le istanze dei territori interessati».



In Primo Piano
Il discorso programmatico

Alessandra Todde in Consiglio regionale: «Da oggi si comincia a costruire il sistema Sardegna»

di Umberto Aime
Le nostre iniziative