Landini: gas, no alla condotta
Il leader Cgil: sì metano nel passaggio verso le rinnovabili. Solidarietà ai lavoratori Aias: siete un esempio
25 ottobre 2019
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CAGLIARI. Sì al metano, importante nella complessa fase di transizione post phase out al carbone. Ma “ni” alla dorsale: il segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini non sposa il progetto di realizzazione della infrastruttura che la costola sarda del sindacato considera indispensabile per eliminare il gap energetico dell’isola e tagliare i costi delle bollette. La posizione del leader Cgil, a Pula per partecipare all'assemblea regionale dei quadri e delegati del sindacato, è più orientata verso le energie rinnovabili e la sostenibilità ambientale, così come indica la linea tracciata dall’Europa. «Questo significa andare verso la decarbonizzazione, gestendo la fase di passaggio attraverso il metano – ha detto Landini – un elemento di transizione importante per la specificità della Sardegna che subisce anche i ritardi che si sono accumulati in questi anni. Ecco perché c'è bisogno che si facciano una serie di scelte partendo dall’addio al carbone. Il punto è come si gestisce questa transizione». In Sardegna come nel resto d’Italia, perché «il nodo energia riguarda tutti».Durante l’assemblea nella sala è entrato un gruppo di lavoratori dell’Aias che da alcuni giorni hanno attuato lo sciopero della fame per protestare contro il mancato pagamento degli stipendi e per le incertezze sul futuro dell’associazione. Landini li aveva incontrati la mattina davanti all’assessorato alla Sanità insieme al segretario regionale Michele Carrus e aveva espresso loro la massima solidarietà: «Non si può lavorare senza essere pagati, le istituzioni e i vertici Aias sappiano che questa è una situazione inaccettabile che va cambiata. I lavoratori, che svolgono un lavoro delicato e con responsabilità hanno continuato a svolgerlo nonostante l'enorme disagio, devono ottenere una risposta al più presto». E poi, rivolgendosi ai protagonisti della protesta: «So che questo è un momento difficile ma sappiate che non siete soli e che la vostra battaglia è importante non solo per voi, per il vostro lavoro e per le tante persone fragili che assistete ogni giorno ma anche perché rappresenta un simbolo di perseveranza e coraggio nella lotta per difendere diritti e dignità contro l'arroganza del potere, che sia quello dell'Aias o di chiunque altro». Ci sono i diritti da rispettare, ha sottolineato Landini parlando della necessità di un confronto con il governo e con il premier Conte su vari temi: «Per noi non c'è da parlare solo di questa legge di stabilità, che va discussa e su alcuni punti possibilmente anche migliorata, ma c'è da affrontare già adesso un tema: cosa vuole fare questo governo nei prossimi tre anni». Ecco le richieste: «Bisogna attivare da subito un tavolo che discuta di riforma fiscale, c'è da fare una vera lotta all'evasione e va aperto un tavolo di trattativa sulle pensioni e un tavolo che riguardi il rinnovo dei contratti di lavoro, non solo quelli pubblici ma anche quelli privati». (si. sa.)