La Nuova Sardegna

Caos continuità marittima esposto contro la proroga

Caos continuità marittima esposto contro la proroga

Pili (Unidos) va in Procura: illegittimo favorire la Cin-Tirrenia di Onorato

02 novembre 2019
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SASSARI. Il calendario cammina veloce e sulla continuità aerea e marittima le uniche certezze sono le scadenze: la prima ad aprile, la seconda a luglio 2020. Con queste date così ravvicinate e una trattativa inesistente o insufficiente c’è poco da essere ottimisti. Non lo è – per quanto riguarda in particolare la continuità marittima, l’assessore regionale Giorgio Tedde che da settimane fa pressing con il Ministero per arrivare a una nuova convenzione nella quale la Regione possa avere voce in capitolo. Considerati i tempi, difficile che questo accada. Dunque la sola alternativa possibile è la proroga della attuale convenzione con Cin-Tirrenia, che garantisce i collegamenti da e per la Penisola da 8 anni. Uno scenario che fa infuriare Mauro Pili, ex deputato e leader di Unidos che contro l’ipotesi della proroga ha presentato un esposto alla Procura di Roma e inviato gli atti all’Autorità anticorruzione. «La convenzione dello Stato con Cin-Tirrenia va rescissa e non prorogata. Chiunque del Ministero delle infrastrutture e trasporti dovesse perseguire la proroga dell’illegittima e illegale convenzione deve essere perseguito penalmente – dice Pili – . Si tratterebbe di un illecito favoreggiamento e arricchimento ingiustificato e ingiustificabile di una società privata. Lo Stato aveva 8 anni per gestire la nuova continuità territoriale, arrivare all’ultimo momento per poi decidere una proroga significa aver palesemente perseguito il favoreggiamento della ex Tirrenia e di Onorato. Questa ipotesi non deve nemmeno essere presa in considerazione».

Anche perché, dice il segretario regionale della Filt Cgil Arnaldo Boeddu, il mantenimento delle attuali condizioni, sia per i collegamenti marittimi che per quelli aerei, non soddisferebbe nessuno. «Al di là ed a prescindere delle vicissitudini di Air Italy e della Tirrenia Moby ci sono due deadline, aprile e luglio 2020. E siamo fuori tempo massimo e per questo ci si deve affidare se non addirittura aggrappare alla ennesima richiesta di proroga del regime di continuità marittima ed aerea che manifesta una serie di criticità. La mobilità delle persone e delle merci non può essere affidata al caso e ancor di meno alla improvvisazione», dice Boeddu. Che poi muove alcune critiche: «Il volersi incaponire sulla tariffa unica è stato e continua ad essere un errore. Peggio della tariffa unica c’è però il libero mercato, una jattura». Che fare allora? «Non è più rinviabile la convocazione delle parti sociali ad un tavolo di confronto con l’assessore regionale in cui si possano affrontare settore per settore il variegato mondo dei trasporti». Antonello Peru, consigliere regionale e responsabile del gruppo Cambiamo! si concentra innanzitutto su quelli marittimi e annuncia un’interrogazione in Parlamento: «Il Governo sarà chiamato a rispondere sulla questione del possibile blocco della continuità territoriale marittima. Il deputato di Cambiamo! Stefano Benigni, ha già annunciato che depositerà l’interrogazione e chiederà all’esecutivo di rispondere nel corso del question time alla Camera. Contemporaneamente ho deciso di portare l’argomento anche in consiglio regionale. La data di scadenza dell’attuale convenzione si avvicina sempre di più lasciando i sardi con mille interrogativi: è ben chiaro a tutti quanto tutto questo possa influire sulla prossima stagione turistica e come la Sardegna non possa permettersi l’assenza di certezze e di programmazione. Al Consiglio regionale chiederò di esprimersi e di affrontare una discussione con formulazione di proposte e di soluzioni a quello che rischia di essere un problema dagli effetti negativi difficilmente quantificabili». (si. sa)

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