La Nuova Sardegna

Peste suina, i commissari Ue negli allevamenti

Peste suina, i commissari Ue negli allevamenti

Tappe a Cagliari e Urzulei per verificare la diffusione del virus. Polemiche sull’inoperosità della Giunta

09 novembre 2019
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CAGLIARI . L’Europa ancora non ha sciolto la riserva sull’esportazione della carne di maiale allevata, macellata e trasformata in Sardegna. Vuole capire ancora meglio se, come sostiene la Regione, il virus della Peste suina africana è stato davvero debellato dappertutto, o almeno in gran parte del Nuorese, dopo una lunga battaglia che ormai dura da oltre quarant’anni. Una prima riposta sulle reali intenzioni dell’Europa e soprattutto sui tempi della revoca dell’embargo la si potrà avere martedì prossimo durante la missione a Cagliari e a Urzulei di Vytenis Andriukaitis, il commissione europeo per la salute. Dopo aver partecipato il giorno prima, in Vaticano, a una conferenza internazionale sullo spreco alimentare, Andriukaitis incontrerà il governatore Christian Solinas e poi visiterà alcuni allevamenti del Centro Sardegna ancora all’interno della zona rossa non ancora bonificata dalla peste suina. Se il vertice con la Regione e i sopralluoghi dovessero avere esito positivo, è molto probabile che l’Europa dia finalmente il via libera all’esportazione delle carni suine sarde. Anche se proprio in questi giorni la giunta Solinas è stata accusata in Parlamento dal deputato dei Cinque stelle Alberto Sanna di aver «rallentato le operazioni di controllo per dare l’ultima e decisiva spallata all’epidemia». Ora a lanciare lo stesso allarme sono anche le opposizioni in Consiglio regionale, con una mozione firmata dal capogruppo di Leu, Daniele Cocco, e anche da Pd, Progressisti e M5s. «Oramai in carica da diversi mesi – scrive Cocco – la Giunta non ha deciso nessun intervento concreto per dare continuità al piano regionale contro la Peste suina africana voluto dalla precedente amministrazione regionale. Piano, va sottolineato, che anche in un recente passato ha dato degli ottimi risultati con una drastica riduzione dei focolai». Stando alle opposizioni, l’assessorato alla sanità non avrebbe più fornito il «supporto necessario dall’Unità di progetto costituita a suo tempo, rallentando di fatto anche l’abbattimento degli ultimi maiali allo stato brado, che continuano a essere il principale vettore per la diffusione della malattia nelle zone ancora a rischio». Il rischio – è scritto nella mozione – che «un improvviso passo indietro nella campagna di eradicazione della Peste suina possa vanificare quanto è stato fatto finora e quindi ricacciare indietro la Sardegna, allontanando la possibile riapertura delle esportazioni che sembrava ormai prossima».

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