La Nuova Sardegna

Il commissario Ue: via i capi infetti

Il commissario Ue: via i capi infetti

Era stato Andriukaitis a indicare il percorso per togliere l’embargo alle carni

23 novembre 2019
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LANUSEI. Era stato il commissario europeo alla Salute e alla sicurezza alimentare ad indicare la strada maestra per togliere le restrizioni alla commercializzazione dei prodotti della filiera suinicola sarda: riprendere gli abbattimenti dei maiali clandestini nella zona rossa interrotti quasi un anno fa. Così, a due giorni appena dalla visita del lituano Vytenis Andriukaitis in Sardegna , dal confronto con il presidente della Regione, Cristian Solinas, e dalla tappa in Ogliastra per osservare da vicino il modello Urzulei, le operazioni dell’Unità di progetto erano riprese senza sosta. L’eurocommissario Andriukaitis aveva detto ai suoi interlocutori istituzionali e agli amministratori comunali che una volta terminati gli abbattimenti delle poche centinaia di capi bradi rimasti nella cosiddetta zona calda, il territorio a cavallo tra Ogliastra e nuorese che ricomprende Arzana, Villagrande, Talana, Baunei, Orgosolo, Desulo e Fonni, nessun ostacolo ci sarebbe stato alla commercializzazione dei prodotti sardi nel mercato estero. L’attività di abbattimento dei “clandestini” auspicata dal commissario ad Urzulei rientra a pieno titolo tra gli obiettivi del Piano di eradicazione del morbo nell’isola nonostante non venga vista di buon occhi dai pochi allevatori che ancora si ostinano ad allevare i maiali allo stato brado. E ieri a qualcuno è scappata la mano.

Il colpo d’arma da fuoco, seppure sia stato esploso in aria, è il sintomo della tensione che ancora serpeggia nel mondo delle campagne e che, tuttavia, non tiene conto dei danni economici di un comparto messo in ginocchio da 40 anni di embargo per la presenza di una malattia alimentata proprio dai suini irregolari che restano fuori dai controlli sanitari. (g.f.)

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