La Nuova Sardegna

Lavoro per i giovani sardi, dalla Regione 73,6 milioni di euro

Lavoro per i giovani sardi, dalla Regione 73,6 milioni di euro

Al via il programma Tvb della giunta basato su tirocini, voucher e bonus. L’assessora Zedda: puntiamo sull’innovazione ma anche sugli antichi mestieri

23 novembre 2019
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CAGLIARI. Per l’isola rappresenta “il problema dei problemi” che non può essere certo affrontato con provvedimenti singoli e a corto raggio. Occorre un programma articolato e ad ampio respiro e la Regione annuncia di aver approntato una strategia per il triennio 2020-2022. Lo ha annunciato ieri mattina l'assessore regionale del lavoro, Alessandra Zedda, che ha aperto a Cagliari i lavori della «Conferenza regionale per le Politiche del lavoro», organizzata dall'assessorato regionale e dall'Aspal al Palazzo dei congressi della Fiera di Cagliari. La Zedda ha precisato che le misure sono state valutate sentendo «i protagonisti dei settori dell'occupazione, dell'inclusione sociale, dell'istruzione e della formazione».

Si è trattato di una giornata di confronto con la partecipazione dei protagonisti dei settori occupazione, inclusione sociale, istruzione e formazione, con l’obiettivo di contribuire alla definizione delle politiche del lavoro dei prossimi tre anni. Al centro del dibattito temi come il sistema regionale dei servizi per il lavoro, l'incontro tra domanda e offerta delle competenze professionali; il sistema integrato per lo sviluppo delle competenze professionali; le politiche di genere; responsabilità e innovazione sociale.

Già a settembre era stato approvato dalla Giunta regionale il programma chiamato Tvb (tirocini, voucher, bonus) Sardegna Lavoro, un’operazione da 73,6 milioni di euro suddivisi nel quadriennio 2019-2022, basata su tirocini extracurriculari, per favorire l’ingresso o il reingresso nel mercato del lavoro, voucher rivolti alle persone già occupate o disoccupate per la formazione mirata, la specializzazione, la riqualificazione o la riconversione professionale, e bonus occupazionali, per incentivare le imprese che assumano giovani e disoccupati. Una scelta che non aveva visto i sindacati entusiasti, l’appunto che venne mosso alla Regione fu di puntare troppo sullo strumento dei tirocini a scapito dell’apprendistato.

«Il lavoro è un problema centrale e trovare soluzioni adeguate significa anche tutelare la dignità umana, oltre che contribuire a combattere crisi demografica e spopolamento – ha detto la Zedda – Dobbiamo rimuovere gli ostacoli che alimentano la crisi dell'Isola, perciò in tema di fondi comunitari puntiamo a farli diventare strumento indispensabile per la crescita. È però fondamentale superare alcuni aspetti burocratici, per noi insormontabili, come quelli legati agli aiuti di Stato: una battaglia da affrontare con Bruxelles».

Ecco gli obiettivi del piano: «Metteremo il cittadino al centro delle politiche del lavoro, programmando un rilancio complessivo di tutte le misure in maniera integrata – ha sottolineato l'esponente della Giunta Solinas – A partire da tirocini (per la prima volta interamente a carico della Regione e con maggiori controlli), voucher, bonus (da gennaio 2020 saranno operativi i contributi per il taglio del costo del lavoro riferiti a nuove assunzioni e a trasformazioni da contratti a tempo determinato a indeterminato) e microcredito». Zedda punta poi a investire di più nell'obbligo formativo, «con particolare attenzione alle richieste del mercato nel campo delle nuove professioni, senza però trascurare “su connotu”, quelle professioni artigianali che da sempre caratterizzano la comunità sarda». (a.palm.)

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