La Nuova Sardegna

indagine NIELSEN 

Citare la regione d’origine non premia

Citare la regione d’origine non premia

Favorisce la vendita di alimentari confezionati, ma non quelli sardi

28 novembre 2019
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SASSARI. Sono sempre più numerosi (e vendono sempre di più) i prodotti alimentari confezionati che segnalano sulle confezioni la loro regione d’origine. Ma la Sardegna va in controtendenza. Lo rivela l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, grazie all’analisi delle etichette e delle vendite di 72.100 prodotti in supermercati e ipermercati. Nel 2018 il riferimento alla provenienza ha accomunato il 10,8% dei prodotti del paniere dell’Osservatorio Immagino, per un giro d’affari superiore a 2,2 miliardi di euro. Rispetto al 2017, le vendite sono aumentate di +3,1%, anche e soprattutto grazie alla crescita della domanda. Il Trentino-Alto Adige è al primo posto, sia per numero di prodotti che per giro d’affari, e con un trend di vendita positivo (+2,8%), grazie soprattutto a yogurt, mele e spumante classico. Gelati, arance e sughi pronti hanno trainato il +2,3% della Sicilia, che si piazza seconda. Tra i fenomeni più significativi ci sono il boom delle vendite della Calabria (+30,1%) e la crescita a due cifre di Liguria, Molise e Puglia. Bene anche Piemonte, Toscana, Veneto e Marche. In calo, invece, Sardegna, Emilia-Romagna, Lombardia, Lazio, Campania, Umbria, Friuli-Venezia Giulia e Abruzzo.



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