La Nuova Sardegna

Scuola, autonomie a rischio l’isola chiede una deroga

Scuola, autonomie a rischio l’isola chiede una deroga

L’assessore Biancareddu al governo: in Sardegna impossibile fare accorpamenti Senza interventi nel 2020 almeno 22 istituti potrebbero perdere la dirigenza

12 dicembre 2019
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SASSARI. Più autonomie alle Regioni sul dimensionamento scolastico. La richiesta al governo porta la firma dell’assessore Andrea Biancareddu, consapevole che i paletti nazionali troppo stretti rischiano di penalizzare la Sardegna. Delle 276 attuali autonomie scolastiche 22 risultano sottodimensionte e dunque il prossimo anno potrebbero essere tagliate. Per evitare gli ennesimi accorpamenti Biancareddu ha sottolineato la necessità che le Regioni possano decidere in autonomia. La richiesta di un tavolo di concertazione con il governo l’assessore l’ha presentata al tavolo politico della IX commissione della Conferenza Stato Regioni. L’obiettivo, spiega Biancareddu, è la definizione dei «nuovi criteri per l’assegnazione dei dirigenti e del direttore dei servizi generali e amministrativi al fine di poter ottenere in breve tempo parametri maggiormente confacenti alla realtà della nostra Regione». Ma non solo.

Il vero traguardo dovrà essere la ridefinizione dei parametri, nonché la possibilità per la Sardegna di derogare a quello stabiliti a livello nazionale. «È necessario fermare la progressiva riduzione negli anni del contingente di dirigenti scolastici assegnati alle Regioni e assegnare la facoltà alle stesse di stabilire i criteri, in base alle peculiarità e alle particolari esigenze del proprio territorio, per l'individuazione degli istituti scolastici che hanno diritto in via esclusiva a un dirigente scolastico e a un dirigente dei servizi generali e amministrativi». Ma per far fronte a particolari esigenze o casi eccezionali Biancareddu ritiene assolutamente necessario poter derogare ai parametri attuali previsti dalla legge 111/2011 fissati in 400 studenti per i comuni montani e 600 studenti negli altri casi. «La Sardegna conta oltre 1 milione e 600 mila abitanti con una densità di 69 abitanti per chilometro quadro – sottolinea l’assessore all’Istruzione rivolgendosi ai colleghi delle altre Regioni e agli esponenti della Commissione – con autonomie scolastiche che comprendono 18 Comuni. Siamo i primi per spopolamento, per dispersione scolastica e anche ultimi nelle prove Invalsi. Nel nostro territorio risulta particolarmente difficile accorpare autonomie sottodimensionate. Nella nostra isola ci sono zone dove il numero degli abitanti per chilometro quadro è di 13. Quindi è facilmente immaginabile la difficoltà nel raggiungere gli edifici scolastici». (al.pi.)



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