La Nuova Sardegna

In fiamme l’auto di un imprenditore caseario

di Alessandra Porcu

Macomer. Gli inquirenti non escludono il possibile legame con la protesta sul prezzo del latte

16 dicembre 2019
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MACOMER. Al momento tutte le ipotesi restano al vaglio degli inquirenti. Niente può essere escluso. L'incendio che la notte tra sabato e domenica a Macomer, intorno alle 2, ha ridotto in cenere la Range Rover di Gavino Sias, noto imprenditore caseario originario di Borore, potrebbe essere stato appiccato di proposito oppure aver avuto origine da un cortocircuito. A sgombrare il campo da ogni dubbio dovrebbero essere le telecamere di sorveglianza installate nella zona. Le immagini registrate sono al vaglio dei carabinieri della compagnia di Macomer che stanno seguendo il caso. Intanto, dalla sede del comando dell'Arma di via Gramsci non trapela nessuna indiscrezione. Neppure la vittima, evidentemente molto scossa dall'accaduto, ha voluto rilasciare dichiarazioni. Tanti gli attestati di solidarietà giunti a lui e alla sua famiglia. Unanime la dura condanna, arrivata anche via social, per un atto che, secondo molti, potrebbe essere legato alla vertenza latte. Se così fosse, quello di cui è stato vittima il 41enne Gavino Sias non sarebbe che l'ultimo di una serie di atti intimidatori verso chi gestisce o lavora in un'azienda casearia. Solo dieci giorni fa, esattamente il 5 dicembre, un ordigno è stato fatto esplodere davanti all'abitazione di Giovanni Murru. Residente a Torralba, è dipendente del caseificio dei fratelli Pinna di Thiesi. L'azienda, una delle più importanti e conosciute della Sardegna, nei mesi scorsi è stata al centro delle accesissime e ripetute proteste sulla vertenza dei pastori per il prezzo del latte. Risale, invece, a 4 anni fa il rogo che il 5 marzo 2015 nella zona industriale di Tossilo, a Macomer, aveva distrutto due mezzi aziendali della Foi Auricchio. In quell'occasione erano stati dati alle fiamme una Fiat Idea e un furgone Fiat Doblò. Le vetture della nota impresa cremonese che opera sempre nel settore lattiero caseario vennero cosparse di liquido infiammabile e ridotte in cenere. È chiaro come non vi sia alcuna certezza sul fatto che gli episodi possano avere, in qualche modo, una stessa regia. È però indubbio che, almeno nel territorio del Marghine, questa sia, per ora, la sensazione più diffusa. Come detto, bisognerà attendere l'esito delle indagini per poter avere l'esatto quadro della vicenda accaduta la notte di domenica scorsa a Macomer quando, solo grazie all'intervento dei Vigili del fuoco, le fiamme non hanno distrutto un'altra automobile in sosta vicino alla Range Rover di Gavino Sias andata completamente a fuoco.

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