La Nuova Sardegna

Riparte il trenino verde Chessa: «Servono risorse»

di Stefano Ambu
Riparte il trenino verde Chessa: «Servono risorse»

L’assessore chiede l’aiuto del governo: «Vogliamo riqualificare l’intera rete»

05 gennaio 2020
3 MINUTI DI LETTURA





CAGLIARI . È l'anno del trenino turistico, parola del ministero per i Beni culturali. Ma senza soldi l’anno passa e il trenino rischia di rimanere al verde. È un appello alla politica nazionale quello lanciato ieri mattina dall’assessore regionale al Turismo Gianni Chessa sul treno che novantanove anni fa venne scelto dallo scrittore inglese David Herbert Lawrence per vedere e far conoscere i segreti della Sardegna più interna.

L’appello. «Ci stiamo attrezzando per trovare risorse – ha detto Chessa alla partenza del primo viaggio dell’anno da Monserrato a Mandas a bordo della storica carrozza Bauchiero del 1913 – ma ci vorranno degli anni. Occorre pianificare il destino di queste tratte. È importante il ruolo che il governo riconosce al trenino ed è importante anche il ruolo della politica. Ma servono risorse: bisogna passare dalle parole ai fatti». Ieri, intanto, si è concluso il primo viaggio dell’anno per il trenino verde. L’esordio è andato in scena sulla tratta Monserrato-Mandas ma la vera partenza è prevista per domani sui circa 50 chilometri che separano Mandas da Laconi. Ma il futuro del trenino si decide in queste settimane.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:site:1.38293665:gele.Finegil.Image2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/image/contentid/policy:1.38293665:1654517042/image/image.jpg?f=detail_558&h=720&w=1280&$p$f$h$w=d5eb06a]]

Il programma. L’Arst è pronta ad aggiornare il calendario, con i viaggi che si intensificheranno da maggio a settembre. E il 13 gennaio si incontreranno gli assessorati regionali di Turismo, Enti Locali e Trasporti per programmare le strategie di quello che può diventare un mezzo per attirare i turisti che vogliono vivere e vedere un’isola diversa da quella che si affaccia sul mare. «Sarà l’occasione – ha detto ancora l’assessore Chessa – per pensare a una riqualificazione dell’intera rete. Abbiamo la fortuna di disporre di un decimo del percorso delle ferrovie turistiche europee che arrivano complessivamente a cinquemila chilometri. Bisogna trovare i fondi per rilanciare tutti i percorsi, quelli per la promozione li abbiamo già ma ci piacerebbe promuovere qualcosa di bello, che funziona. Per il momento alla biglietteria il trenino verde produce 200mila euro che bastano appena a coprire il quaranta per cento delle manutenzioni».

Le zone d’ombra. Nella tratta tra Monserrato e Mandas ci sono tante stazioni abbandonate. «Il nostro progetto – ha detto Chessa – è far rifiorire le stazioni che possono diventare una vetrina per il territorio intorno. Con un’organizzazione che preveda la possibilità di una escursione a cavallo o magari di partecipare alla vendemmia». In questa direzione va il finanziamento di 350mila euro per il completamento e rilancio del museo delle ferrovie di Monserrato.

Il viaggio inaugurale. Un viaggio suggestivo, quello tra Monserrato a Mandas. A cominciare dalla carrozza del 1913, con tutti gli arredi di oltre un secolo fa. Un percorso lento tra le campagne del Campidano e della Trexenta, tra vigneti e nuraghi sino a Mandas passando per Settimo San Pietro, Dolianova, Soleminis, Donori, Barrali, Senorbì, Suelli e Gesico. Le tratte storiche del Trenino verde sono quelle che da Mandas portano da una parte a Sorgono e dall’altra ad Arbatax. Poi c’è il pezzo “occidentale” da Macomer a Bosa e quello del nord, tra Tempio e Palau. L’impegno. «La scelta del ministro Franceschini assume particolare valore ed importanza per la Sardegna, che possiede 437 chilometri di ferrovie turistiche, alcune poco utilizzate o addirittura dismesse – ha aggiunto l’assessore Chessa –. Gli scenari ambientali attraversati dai nostri treni sono straordinari: dalle pianure del Campidano alle colline della Trexenta, dai laghi del Sarcidano alle montagne del Gennargentu, del Limbara e dell'Ogliastra, senza trascurare gli scorci suggestivi di Bosa, Palau e Arbatax. Vogliamo promuovere questa forma di turismo, permettendo al viaggiatore di percorrere la Sardegna, ammirando paesaggi incantevoli e conoscendo paesi e territori meno famosi ma ricchi di storia, alla scoperta di cultura, arte, tradizioni ed enogastronomia. È indispensabile creare un’offerta con percorsi turistici ben organizzati e con adeguati servizi, che possano valorizzare il territorio e determinare un'importante ricaduta economica».
 

In Primo Piano
La nota

Sanità, l’assessore richiama le Asl: «Tutte le nomine sono bloccate»

Le nostre iniziative