La Nuova Sardegna

la classifica 

Nell’isola il primato degli orrori

Sempre più diffusi i maltrattamenti degli animali da compagnia

08 gennaio 2020
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SASSARI. Un primato di cui non si può andare fieri. Anzi. Secondo la Lega nazionale per la difesa del cane la Sardegna comanda la graduatoria delle violenze sugli animali. La casistica, purtroppo, è sterminata e racchiude episodi brutali come quello che, recentemente, è costato la vita a un cucciolo che non voleva più camminare e che il padrone ha quindi deciso di trascinare legandolo all’auto. Ma ci sono anche altri animali li che hanno vissuto sulla loro pelle l’inferno dei maltrattamenti, come i quattro gatti fucilati a Quartu per motivi incomprensibili o un cavallo di Bonorva che ha rischiato di restare zoppo, e poi di morire, per colpa di una ferita a uno zoccolo che il padrone non sapeva come curare senza che gli passasse per la testa di chiedere aiuto a un veterinario. Ma l’agghiacciante situazione sarda era già stata evidenziata da Legambiente che, in un report pubblicato a Luglio, aveva inserito l’isola al secondo posto tra le venti regioni italiane per numero maltrattamenti sugli animali, con l’11,1 per cento dei casi segnalati nel 2018, dietro al Lazio (13,2 per cento) e davanti alla Campania (8,8 pe r cento) e alla Lombardia (8,7 per cento). Un risultato da rileggere con in mano la tabella che fissa il numero di abitati di ogni regione e che, quindi, assume un valore ancora più preoccupante vista la differenza di popolazione tra la Sardegna e regioni come Lazio, Campania e Lombardia. Il problema deriva da una questione culturale che spesso non permette di considerare gli animali come esseri viventi ma piuttosto come semplici proprietà.

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