La Nuova Sardegna

Mattarella a Sassari, il rettore Carpinelli: «La sua visita un orgoglio per la città»

di Giovanni Bua
Mattarella a Sassari, il rettore Carpinelli: «La sua visita un orgoglio per la città»

Il presidente della Repubblica lunedì 24 inaugurerà l’anno accademico: «Dà un segnale importante perché mette al centro la cultura e la ricerca»

23 febbraio 2020
4 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Prova il nodo della cravatta Massimo Carpinelli, che nel corso dei suoi cinque anni di rettorato spesso ha evitato di indossare, preferendo il taglio più informale e operativo che ha contraddistinto le sue giornate in Ateneo. Prova il nodo e ripensa alle frasi con cui accoglierà il presidente Sergio Mattarella e il ministro Gaetano Manfredi, sua vecchia conoscenza. «È stato presidente della conferenza dei Rettori dal 2015 al 2020 – spiega – ho una lunga e intensa frequentazione con lui. E sono stato davvero contento della sua nomina a ministro. È un vero addetto ai lavori, conosce i problemi e tante volte abbiamo parlato delle possibili soluzioni. E, come del resto il presidente Mattarella, conosce benissimo l’università di Sassari, e questo per me, e per tutto il corpo docente, è motivo di grandissima soddisfazione».

Il rettore lo avrà al suo fianco (il ministro arriverà questa sera a Sassari con l’ultimo volo da Roma) quando riceverà il presidente sulla porta della sede centrale dell’Università per poi andare nel suo ufficio per un breve incontro privato.

«Cercherò di condensare in pochi minuti i tanti progetti che l’università sassarese sta portando avanti. E lo spirito che la anima. Ben rappresentato dall’ospite della mattinata, Carlotta Sami. Noi siamo un’università aperta, inclusiva, accogliente. Che ragiona sui fenomeni di portata storica, come quello dell’accoglienza ai profughi, senza mai farsi travolgere da paure o emozioni negative. E che trova soluzioni, opportunità, percorsi. Per essere eccellenti è indispensabile essere aperti. E noi siamo un’eccellenza, come l’arrivo del presidente dimostra».

Tra le eccellenze che il rettore mostrerà al presidente il progetto delle onde gravitazionali, osservate dal profondo della miniera dismessa di Sos Enattos a Lula, e lo studio sul genoma sardo portato avanti da un team di ricercatori guidati dal direttore dell’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche Francesco Cucca.

Progetti storici per una visita storica, “strappata” in un pomeriggio di ottobre al Quirinale. «Eravamo lì per un incontro di studio sulla presidenza Segni e il ruolo internazionale dell'Italia. Io, che aprivo gli interventi, e Mario Segni, presidente della Fondazione dedicata a suo padre. Un momento importante, in cui l'università e la città di Sassari erano protagoniste. A margine dei lavori parlavamo con Mariotto, concordando sulla levatura del presidente Mattarella, su quanto il suo ruolo, e lo "stile" con cui lo esercitava, fosse fondamentale in un momento politico e storico così complesso. E lì c'è venuta l'idea: perché non chiedergli di venire a Sassari, il giorno dell'inaugurazione dell'anno accademico? Perché non chiedergli di scegliere Sassari per mandare un messaggio sull'importanza dell'università in Italia? L'ho fatto, e la sua risposta è stata entusiasta. Ha detto che sarebbe venuto con enorme piacere. E con piacere ancora più grande ci prepariamo ad accoglierlo».

Da lì è iniziata la laboriosa costruzione della visita. Con decine di contatti con gli addetti al cerimoniale del Quirinale, e subito la chiara percezione del fatto che la visita del presidente sarebbe stata un dono da condividere con tutta la città. «Chiaramente – spiega Massimo Carpinelli – il fatto che il capo dello Stato venga a Sassari per aprire l’anno accademico, prima volta che capita nella storia, per di più accompagnato dal ministro, è per noi fonte di enorme soddisfazione, e ha anche un enorme valore simbolico perché conferma quanto per il presidente sia importante l’università, la ricerca, la cultura. La migliore risposta possibile alla sfiducia e alla cupezza che hanno stretto il nostro paese in una morsa negli ultimi anni. Poi è chiaro che l’arrivo del presidente è un evento importantissimo anche per la città di Sassari e per l’intera Sardegna. Sia per il simbolo che il presidente Mattarella rappresenta, sia per la levatura della persona.

Per Carpinelli rimane una chiusura col “botto” della sua esperienza da rettore. «I sei anni di rettorato – chiude – che finiranno tra nove mesi, sono stati ricchissimi di lavoro e soddisfazioni, personali e professionali, che chiaramente divido con il mio staff, motivato, operativo, pieno di energia ed entusiasmo. Come ha dimostrato per l’ennesima volta nel partecipare all’organizzazione di una visita così complessa come quella del presidente della Repubblica. Chiaramente il sì di Mattarella mi ha riempito di orgoglio dal punto di vista personale, perché nulla di quello che fa il capo dello Stato è casuale. E quindi è un implicito riconoscimento alla bontà del mio lavoro e anche allo status di università di prima fascia che l’Ateneo turritano ha consolidato in questi anni. Il mio desiderio è che quello che per me può essere il suggello di un’esperienza straordinaria sia il punto di partenza di chi mi succederà in questa carica. È il trampolino per rilanciare la nostra città, e portarla nel posto che le compete a livello nazionale e internazionale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

La tragedia

Tre vite e tre famiglie distrutte nello schianto sulla Sassari-Alghero

di Davide Pinna
Le nostre iniziative