La Nuova Sardegna

Top 1000: le aziende più grandi, la Sardegna che tornerà a crescere. Il supplemento in edicola il 14 marzo

di PIER LUIGI RUBATTU
Top 1000: le aziende più grandi, la Sardegna che tornerà a crescere. Il supplemento in edicola il 14 marzo

L'approfondimento economico  della Nuova (48 pagine) è giunto alla terza edizione.  I dati dei bilanci 2018 mostrano che negli ultimi anni le imprese sarde  hanno continuato a progredire. Un messaggio di speranza per quando sarà stata domata l'epidemia di coronavirus

13 marzo 2020
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Quando avremo domato l’epidemia servirà molto tempo per riparare i danni fatti dal coronavirus ai polmoni dell’economia globale, dai primi contagi nella Cina “fabbrica del mondo” sino alla paralisi che l’Italia ha dovuto imporre a se stessa, come presto potrebbe succedere ad altri paesi industrializzati. Barricati in casa, disorientati nelle strade deserte, circospetti al lavoro (chi può lavorare), scopriamo giorno dopo giorno quanto la decrescita possa essere infelice.

La Nuova Sardegna proporrà domani, sabato 14 marzo, una lettura istruttiva sulla differenza tra un mondo atterrito dal virus e un mondo in cui si esce e si viaggia, si produce ricchezza e si consuma. Torna in edicola con il giornale, per il terzo anno consecutivo, il supplemento gratuito Top 1000 Sardegna, 48 pagine con la classifica delle mille aziende più grandi dell’isola.

In più, articoli e analisi sui settori produttivi e sui territori a cura dei giornalisti della Nuova Sardegna e degli esperti dell’Università di Sassari (dipartimento di Scienze economiche e aziendali). Da quest’anno collabora al supplemento anche la Camera di Commercio di Sassari, che ha raccolto i dati dei bilanci attraverso il suo Ufficio Studi e statistica.

Top 1000 è il quadro più fresco e aggiornato che si possa dare oggi del mondo imprenditoriale sardo: si basa infatti sugli ultimi bilanci depositati, quelli del 2018. Che confermano la sostanziale stabilità delle prime posizioni, con l’unica eccezione di Air Italy scesa dal terzo all’ottavo posto, segno premonitore della crisi esplosa all’inizio del 2020.

Come nelle prime due edizioni, troverete la conferma che le nostre aziende, bilancio dopo bilancio, hanno continuato a crescere. Molte hanno superato con successo i limiti eternamente imposti non da un virus maligno, ma dal mare che ci circonda.

È ragionevole questo messaggio di cauta fiducia nel momento in cui l’economia frena brutalmente, i negozi devono chiudere, le borse perdono, i rischi per la nostra salute e le nostre tasche ci angustiano? Alla Nuova Sardegna pensiamo di sì. Domata l’epidemia, tutti sentiremo la voglia matta di ripartire, reduci da una guerra spossante ma con sorprendenti riserve di energia e di ottimismo. Gli imprenditori sardi sapranno che cosa fare. Perché lo hanno già fatto.

Le prime mille imprese crescono complessivamente, ma progredire all’interno della classifica non è facile: né per le medie che aspirano a diventare grandi, né per le piccole, che sono la stragrande maggioranza delle “top” (la cinquecentesima azienda in classifica ha un fatturato di 5,3 milioni di euro, la millesima di 2,7).

Niente di nuovo, e tutto evidenziato più volte dagli economisti dell’Università di Sassari che collaborano a Top 1000. La scarsa propensione degli imprenditori sardi, per quanto bravi, a unire le forze e a creare soggetti più robusti e competitivi. La qualità delle produzioni agroalimentari che stenta a diventare quantità. La comfort zone in cui prosperano le aziende che hanno già raggiunto dimensioni ragguardevoli e che difficilmente vengono insidiate dalla concorrenza. Le attività turistiche troppo concentrate in pochi centri costieri. La netta prevalenza del commercio e dei servizi sulle produzioni di qualsiasi genere.

Più in generale – ma su questo gli imprenditori hanno poche responsabilità – esiste un “fattore isola” che limita la redditività delle aziende.

Senza nascondere questi e altri problemi, Top 1000 mostra che le maggiori imprese sono riuscite a migliorare nonostante il rallentamento dell’economia italiana e mondiale nel 2018. Per la prima volta il nostro supplemento dedica uno spazio anche alle altre 10mila società di capitali sarde, che non sono rimaste a guardare e sono cresciute anche loro.

Certo, davanti alla progressione inesorabile del virus e alla paralisi del Paese gli imprenditori non si consoleranno consultando i bilanci passati. Quanto durerà l’epidemia? Come ripartire quando non farà più paura? L’intervento pubblico sarà così efficace da alimentare una vera ripresa? Nessuno può saperlo. Noi domani vi proponiamo Top 1000 per ricordarvi che la Sardegna è forte.

©RIPRODUZIONE RISERVATA


 

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