La Nuova Sardegna

Nobento, calcio alla paura: bonus a tutti i dipendenti

di Antonello Palmas
Nobento, calcio alla paura: bonus a tutti i dipendenti

Nella paga di aprile l’azienda algherese premia la serietà nell’emergenza Lo rivela l’ex sindaco Bruno, conferma il manager Alessandrini: lo meritavano

19 aprile 2020
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SASSARI. In piena emergenza Covid c’è anche chi decide di giocare il jolly della riconoscenza regalando un bonus ai 148 dipendenti nello stipendio di aprile per ricompensarli dell’attaccamento al lavoro in un momento tanto grave. È quanto ha fatto la Nobento, miracolo imprenditoriale algherese del settore serramenti, un gesto probabilmente unico in un periodo di grande difficoltà per le aziende alle prese con problemi di liquidità, un gesto compiuto sotto traccia e che solo un post su facebook dell’ex sindaco Mario Bruno ha permesso di far conoscere.

«Le risorse umane della Nobento – ha scritto Bruno, spiegando di aver appreso per caso la notizia da un giovane dipendente – hanno visto accreditata in questi giorni, oltre ciò che spettava loro in busta paga, una ulteriore somma di denaro. Andrea Alessandrini (il manager dell’azienda, ndc) è un imprenditore che sicuramente capisce le difficoltà del momento e sa farsi volere bene dai suoi collaboratori. Non credo che in Italia un gesto così concreto lo abbiano compiuto in tanti, anche perché le imprese sono in difficoltà. Prima però ci sono i lavoratori. E la Nobento lo dimostra». Quindi chiude lodando un’iniziativa che «avvicina l’impresa ai lavoratori, anzi crea squadra. E da algheresi ne siamo orgogliosi».

«Non avevamo intenzione di rendere pubblica questa cosa – si schermisce Alessandrini al telefono – ma dato che Bruno lo ha fatto non posso che confermare e spero che possa servire come messaggio ad altri imprenditori. Basta il gesto». Magari non tutti sono in grado di fare altrettanto in un momento così drammatico dove c’è chi non sa se potrà mai riaprire: «Guardi, anche noi abbiamo dovuto fare bene i conti prima di dare l’okay – dice il manager – non siamo la Luxottica, la nostra azienda sa bene da dove viene ed è ancora in una fase di ristrutturazione, oltre a dover fare i conti con l’emergenza Covid». Quindi spiega la sua filosofia: «Lo consideriamo un investimento sotto l’aspetto del capitale umano. Prima di tutto vengono i ragazzi, il cuore pulsante, non mi tiro indietro se c’è da dimostrare loro il nostro apprezzamento. Così abbiamo guardato bene in fondo al salvadanaio e abbiamo trovato i 50mila euro necessari».

Il motivo: «È vero che alla nostra azienda il decreto ha permesso di aprire, ma è anche vero che con le paure che si rincorrono qualcuno avrebbe potuto non sentirsela e mettersi in malattia, come successo altrove, nonostante le misure di sicurezza adottate. Invece nessuno si è assentato. Sto constatando un “attaccamento alla maglia” come in pochi posti ho potuto vedere». Alessandrini ha comunicato la decisione sulla chat aziendale e le reazioni sono state tra il sorpreso e l’entusiastico. «Sino all’una di notte sono stato impegnato a rispondere a quelli che volevano ringraziarmi e mi hanno detto di sentirsi orgogliosi di far parte di questa squadra. Per me – chiude l’imprenditore – questa cosa non ha prezzo».

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