La Nuova Sardegna

L'assessora Zedda: «Cig, pratiche evase entro il 15. In arrivo i primi pagamenti»

di Roberto Petretto
L'assessora Zedda: «Cig, pratiche evase entro il 15. In arrivo i primi pagamenti»

L'esponente della giunta Solinas fornisce i dati: «Determinate 6mila richieste» Attacca senza mai citarla la sottosegretaria Todde: «Ci saranno azioni legali»

09 maggio 2020
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SASSARI. Entro il 15 maggio la Regione dovrebbe ultimare la lavorazione delle quasi 14mila domande di cassa integrazione. L’impegno è stato assunto pubblicamente ieri mattina dall’assessora al Lavoro, Alessandra Zedda, nel corso di una video conferenza stampa che è servizia fornire alcuni dati, ma anche a rispondere a attacchi piovuti nelle scorse settimane sulla Regione per presunti ritardi nella predisposizione delle pratiche. In particolare era stata la sottosegretaria Alessandra Todde a mettere la Regione sotto accusa. E l’assessora Zedda ieri, senza mai nominarla, ha risposto a quelle accuse. «Avevamo annunciato che saremmo stati in grado di trasferire le pratiche all’Inps entro 15 maggio le pratiche - ha detto l’assessora -. Oggi possono confermare che rispetteremo questo termine».

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L’assessora Zedda ha fornito alcune cifre: «Ad oggi sono state determinate dalla Regione circa 6.000 domande che riguardano 12.600 lavoratori. Altre 9.500 le abbiamo in lavorazione. La Regione ha scelto un sistema informativo che è in grado di dare un prodotto finale di qualità. Mandiamo all’Inps domande che possono essere facilmente istruite e valutate».

Alcuni risultati si starebbero cominciando a vedere: «Alcuni giorni or sono stavamo lavorando per mettere in condizione l’Inps di pagare dai primi di maggio. Oggi l’Inps ci comunica che i beneficiari stanno cominciando a ricevere i pagamenti».

La Regione ha scelto, d’intesa con i consulenti del lavoro, di approfondire l’istruzione delle pratiche: «Il sistema di raccolta delle domande, a detta dei consulenti del lavoro e delle aziende, ha consentito di caricare le domande in modo facile, con attività guidata e un buon supporto - ha detto l’assessora -. In 15 giorni è stato costruito il sistema, il meccanismo ha richiesto integrazione e manutenzione».

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Alessandra Zedda ha sottolineato lo sforzo fatto dagli uffici: «Stiamo parlando di lavoratori che non hanno visto un giorno di vacanza. Io difendo la Regione da calunnie ingiuste. Quando il presidente Conte ha annunciato che il 15 aprile sarebbe iniziato il pagamento della cassa integrazione, forse non aveva cognizione causa. Non ci possono essere attivi di bullismo nei confronti dell’autonomia delle Regioni. Non si doveva buttare la croce su di noi con dati imprecisi da parte dell’Inps nazionale e da parte da chi li ha utilizzati per creare un’allergia sociale. Certo che i dati sono opinabili quando mischiano pere con mele».

L’obiettivo primario è quello di venire incontro alle esigenze dei cittadini: «La loro priorità è quella di ricevere i soldi della cassa integrazione. Se il Governo avesse voluto fare un buon servizio avrebbe potuto presentare un unico provvedimento e non fare credere che alcuni strumenti erano in capo a Regione».

Ritardi, intoppi, negligenze? L’assessora respinge le accuse e contrattacca: «Il 22 aprile c’è stata la prima determinazione, la 943, e nella stessa data c’è stata la trasmissione all’Inps delle prime pratiche. Qualcuno ha fornito dati imprecisi contro Sardegna e Sicilia. Su questo andrò avanti con un’azione legale. Abbiamo dovuto affrontare l’emergenza con un sistema vecchio, ma siamo in grado di rassicurare i sardi: quello che abbiamo detto è l’assoluta verità».

La sottosegretaria Todde non viene mai citata, ma è una sorta di convitato di pietra: «Qualcuno ha voluto mettere la Sardegna alla gogna. La valutazione di oggi è la più veritiera. L’aver scatenato false illusioni e false promesse sulla certezza del pagamento della cassa integrazione ha scatenato una guerra sociale, con minacce e calunnie che saranno oggetto azioni legali».
 

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