LINGUA BLU
Fine delle limitazioni, Coldiretti esulta
Cualbu: ottima notizia per gli allevatori, basta con i costi per i test
07 giugno 2020
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CAGLIARI. Lo sblocco della movimentazione di bovini, ovini, che non potevano essere spostati dalle province del centrosud dell’isola verso il Sassarese (unica zona libera) e oltre Tirreno senza i costosi test contro la lingua blu, fa esultare la Coldiretti Sardegna: «Da 21 mesi i capi dovevano essere sottoposti prima all'esoso esame della Pcr – dice l’organizzazione – dopo il riscontro di un focolaio del sierotipo Btv3 della lingua blu nel territorio di Teulada (settembre 2018) che fece scattare dapprima la circoscrizione della zona infetta in un raggio di 20 chilometri e poi estesa a “zona di sorveglianza” per un raggio di 150 chilometri. E anche se questo lambiva i territori di Orgosolo e Fonni si è deciso di estendere i limiti a tutta la provincia di Nuoro». Secondo una stima Coldiretti, già a febbraio, il blocco della movimentazione era costato agli allevatori oltre 121mila euro per la movimentazione di 4835 capi, a causa dell’esame Pcr,da effettuare una settimana prima dell'imbarco al costo di 25,08 euro. Un costo che stava limitando da una parte il settore del bovino da carne e dall'altra metteva fuori mercato la commercializzazione degli ovini. «È una ottima notizia per gli allevatori – commenta il presidente di Coldiretti Battista Cualbu – Il fardello dei 25 euro e dell'esame ha limitato fortemente in particolare il settore dei bovini da carne». Coldiretti ricorda di essersi battuta per lo sblocco in deroga prima dei canonici 2 anni in quanto si evidenziò la presenza «di una rete di controllo e monitoraggio capillare e frequente che garantisce un basso livello di rischio». I limiti sono stati mantenuti in vigore solo per sei Comuni del Sulcis.