La Nuova Sardegna

Raffica di voli cancellati: la rabbia degli albergatori

di Roberto Petretto
Raffica di voli cancellati: la rabbia degli albergatori

In tutta l’isola fioccano le disdette dei turisti che non riescono ad arrivare

05 luglio 2020
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SASSARI. Una reazione a catena sta colpendo il sistema turistico. La reazione parte dal calo del numero di persone disposte a spostarsi per le vacanze, si estende alle compagnie aeree che hanno sempre più difficoltà a riempire i propri voli e che quindi, spesso li cancellano. Così quei pochi turisti che avevano prenotato posto in aereo e posto in albergo sono costretti a disdire la propria vacanza e, allo stesso tempo, a ingaggiare una battaglia per farsi rimborsare i costi del biglietto. In coda alla catena, senza possibilità di rivalersi su alcuno, ci sono gli albergatori e, ancor più in sofferenza, i loro dipendenti. I titolari e i gestori degli hotel sardi si trovano quindi a dover affrontare un ulteriore elemento di incertezza.

Fabio Fiori è il titolare dell’Hotel Panorama, nonché presidente degli albergatori di Olbia: «Sta accadendo molto di frequente. Per prenotazioni anche di una o due settimane. Nei giorni scorsi un gruppo di 4 persone dalla Germania per 10 giorni. Ma anche turisti dalla Francia e dall’Inghilterra. Ci arriva una mail e il cliente ci dice che non c’è più il volo e quindi non può arrivare. Capiamo il disagio delle compagnie aeree, effettuare voli al 30-40 per cento della capienza è fallimentare. Ma anche loro dovrebbero mettersi nei nostri panni. Abbiamo aperto le nostre strutture, nonostante le difficoltà, sapendo bene che non andremo in positivo e neanche in pari, ma vogliamo onorare queste prenotazioni, non perdere la faccia con i clienti e dare lavoro ai nostri dipendenti. Rispetto allo scorso anno abbiamo un calo del fatturato del 90 per cento del fatturato. Abbiamo meno del 10 per cento delle camere occupato. Inoltre le tariffe medie sono state abbattute del 40-50 per cento rispetto a luglio dello scorso anno. Per un 4 stelle a Olbia si è passati da 130 a 80 euro. Mai vissuta una cosa del genere. La Regione ha giocato male le carte: la stiamo pagando carissima».

Massimo Nioi, hotel manager dell’Hotel village e spazio oasi di Chia Laguna: «Abbiamo aperto, ma di prenotazioni per 3,5 milioni ne abbiamo perso almeno per un milione. L’incertezza sulle modalità di arrivo ha un po’ scoraggiato le partenze. Su di noi ha pesato anche la perdita di tutta la fetta del turismo legato ai convegni. Applichiamo un protocollo di sicurezza molto severo, ora stiamo lavorando con francesi, svizzeri, cechi. E con gli italiani, ovviamente Abbiamo un livello di occupazione del 25 per cento. Ma credo che dei 350 dipendenti che venivano assunti di solito, ne avremo 150. Per incrementare il turismo interno noi abbiamo promozioni per i residenti in Sardegna».

Situazione analoga nell’Oristanese dove Paolo Pradelli ha quattro strutture, di cui solo due per ora aperte: «A giugno e nella prima quindicina di luglio abbiamo avuto una riduzione importante, soprattutto dall'estero. Proprio ieri ci hanno disdetto 2 camere per 15 giorni a agosto. Altre disdette da Francia e Belgio, sempre per voli annullato. I clienti ci chiedono di spostare la prenotazione o cercano altri collegamenti: ci tengono a venire in Sardegna. Però ci sta mancando tutto il nord Europa e anche dall’Italia i costi sono proibitivi: la scorsa settimana una famiglia di tre persone, andata e ritorno da Bologna, ha speso 920 euro».

Le cose non vanno meglio in Ogliastra: Salvatore Piras è il direttore vendite dell’Iti Hotels di Orosei: «Proprio oggi abbiamo avuto un caso limite: un gruppo di amici che aveva prenotato da noi si è dovuto dividere: alcuni hanno visto il volo confermato, per gli altri è stato annullato e sono dovuti tornare a casa. Stiamo subendo un danno importante, proprio ora che stavamo cominciando a tirare il fiato. I segnali positivi ci sono: a fine giugno c’è stata un’impennata di richieste. Le istituzioni? Il danno l'hanno già fatto. Si muovano solo sul versante dei trasporti perché se non funzionano quelli non abbiamo ragione d'essere. Al resto ci pensiamo noi».

A Alghero molti alberghi riaprono in questo fine settimana. Francesco Masia è il direttore dell’hotel Punta Negra: «Abbiamo deciso di aprire spinti da un po' di ottimismo, fiducia. Ma le cose non stanno andando bene. Abbiamo tantissime cancellazioni, prevalentemente legate ai voli. Anche soggiorni prenotati recentemente: cinque o sei giorni prima arrivano le mail di disdetta. Chi disdice cerca altre date, ma non sempre si trova una soluzione. A una cliente tedesca hanno annullato tre volte il volo. Alla fine ci ha rinunciato. Ci ha dato appuntamento al prossimo anno».



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