La Nuova Sardegna

Un guasto all’aereo la Brigata resta a terra

di Luciano Onnis
Un guasto all’aereo la Brigata resta a terra

Non c’era un mezzo sostitutivo. Rinviata a domani la partenza per il Libano

09 luglio 2020
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CAGLIARI. La gloriosa Brigata Sassari in partenza per il sud del Libano per la missione Unifil che la vedrà al comando per sei mesi, rimane bloccata da una spia rossa che si è accesa sul Boeing dell’Aeronautica militare che avrebbe dovuto trasportare i Dimonios in Medio Oriente. Era tutto pronto per la partenza dall’aeroporto di Cagliari di un primo contingente di 75 uomini, giunti sui pullman militari e con armi leggere a seguito. Ma il Boeing KC 767 nel capoluogo sardo non è mai arrivato, anzi non è neppure decollato per raggiungere l’aeroporto “Mameli” di Elmas. Un guasto tecnico lo ha bloccato sulla pista di Pratica di Mare, facendo saltare l’inizio della missione dei Sassarini in Libano. Un imprevisto che comprensibilmente non è stato accolto con salti di gioia da parte del contingente della Brigata Sassari che stava trepidamente attendendo l’imbarco per il Libano e per l’inizio della missione che la vedrà in prima fila nei prossimi sei mesi. Non lo hanno detto e anzi hanno cercato di evitare commenti e di fare buon viso davanti all’inaspettato impedimento tecnico, ma è ipotizzabile che sia i vertici dei Dimonios che la stessa truppa siano rimasti abbastanza contrariati dall’accaduto. Impossibile anche una sostituzione tempestiva dell’aeromobile, perché – è trapelato da fonti militari – gli altri mezzi dell’Aeronautica erano fermi per manutenzione tecnica e perché in fase di sanificazione per il coronavirus. Fatto sta che i 75 Dimonios che dovevano fare da apripista alla missione Unifil hanno dovuto disfare i bagagli: i militari si dovranno ripresentare domani, 48 ore dopo rispetto alla prima partenza annunciata, nello scalo aeroportuale di Elmas. Dai vertici della Brigata Sassari nessun commento né una nota ufficiale su quanto accaduto.

L’appuntamento per la partenza con volo diretto per il sud del Libano, era alle 15 di ieri con base il settore degli arrivi internazionali. Già un’ora prima sono arrivati sui mezzi dell’esercito i militari del Reggimento “Gestione aeree di transito” di stanza a Bellinzago Novarese che sovrintendono alle attività connesse al trasporto del personale e all’imbarco di bagagli e dotazioni necessarie nella missione. Sono state scaricate e allineate nel settore arrivi decine di valigette contenenti armi leggere in dotazione al contingente, pronte per essere trasferite nella stiva del Boeing KC 767 che da un momento all’altro sarebbe dovuto atterrare sulla pista dello scalo cagliaritano. Improvvisamente, una decina di minuti dopo le 15, è arrivato un contrordine che ha imposto il rapido dietro front al programma di viaggio. I militari si sono ripresi le valigette e le hanno sistemate nuovamente sui pullman che sono poi ripartiti con destinazione un hotel sul litorale di Quartu dove i soldati continueranno l’isolamento in quarantena che già osservano da oltre due settimane, in rispetto delle disposizioni anti Covid-19. Poco dopo è arrivata dai vertici della “Sassari” l’ufficialità che l’inizio della missione è rinviato: «L’aereo per il trasporto dei Dimonis in Medio Oriente si è rotto, è fermo a Pratica di Mare per un problema tecnico. Se ne riparlerà fra 48 ore».

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