La Nuova Sardegna

Dopo il guasto dell’aereo la Brigata riprende il volo

di Luciano Onnis
Dopo il guasto dell’aereo la Brigata riprende il volo

La partenza dei 75 Dimonios questa mattina all’alba dall’aeroporto di Elmas Entro il 10 agosto i militari saranno raggiunti in Libano da altri 375 sassarini

10 luglio 2020
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CAGLIARI. Decollo all’alba di oggi dalla pista dell’aeroporto di Elmas per i 75 Dimonios della Brigata Sassari che in partenza già l’altro ieri sono rimasti invece appiedati per un guasto tecnico al Boeing KC 767 dell’Aeronautica militare che li avrebbe dovuti portare nel sud del Libano per sei mesi, in prima linea nella missione di pace Unifil denominata “Leonte”. Un imprevisto ha bloccato l’aereo sulla pista di Pratica di Mare, facendo slittare di 48 ore l’inizio della missione dei Sassarini in Libano. Spie rosse permettendo, come quella che si è accesa appunto mercoledì sul quadro dei comandi del Boeing, i Sassarini sono adesso già a destinazione, dove entro il 10 agosto saranno raggiunti da altri 375 commilitoni della Brigata, a completamento del contingente sardo che annovera militari di stanza nel Comando Brigata, nel 3° reggimento bersaglieri di Teulada, nel 5° genio guastatori di Macomer e in altre unità specialistiche dell’Esercito. Dopo il silenzio dei vertici militari calato sul Boeing rotto sulla pista di Pratica di Mare prima del decollo per Cagliari (e per il Medio Oriente), ieri è intervenuto il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi con una breve dichiarazione: «Dispiace per questo inconveniente – ha detto l’esponente del governo Conte –. Un disagio sia per i militari in partenza che per quelli che sono ancora in Libano. Domani (oggi per chi legge) comunque il contingente partirà per la missione. Sono sicuro che la nostra Brigata Sassari saprà dare il meglio, come sempre ha fatto».

Il guasto tecnico di due giorni fa ha creato un po’ di malumore nel contingente della Brigata Sassari che stava trepidamente attendendo l’imbarco per il Libano. Cose che possono succedere, ma desta un po’ di stupore il fatto che non sia stato possibile sostituire l’aeromobile, perché gli altri mezzi dell’Aeronautica erano fermi per manutenzione tecnica e perché in fase di sanificazione per il coronavirus. E così i 75 Dimonios che dovevano fare da apripista alla missione Unifil hanno dovuto disfare i bagagli e proseguire l’isolamento in quarantena anti Covid-19 in un hotel del litorale di Quartu, mantenendo altissimo il livello di sicurezza sanitaria fra i militari e nei confronti di chi avvicineranno in Libano. Da oggi comunque la missione Unifil dei Dimonios - che per sei mesi avrà al comando il generale Andrea di Stasio, comandante della Brigata Sassari - entra nel vivo con l’arrivo nel territorio interessato all’operazione di pace ( regione ovest del “Paese dei cedri”) dei primi 75 Sassarini, che a completamento saranno 450. Andranno a costituire una parte di rilievo e di impiego (sempre in azioni di pace) del contingente di circa 3.800 caschi blu di sedici nazionalità diverse. I militari italiani schierati saranno complessivamente oltre 1.000. Per la Brigata Sassari si tratta della seconda missione in Libano dopo il mandato semestrale del 2016: era stata un'esperienza professionale di assoluto valore e di conoscenza di una nuova cultura locale.

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