Elicottero in volo: «Hanno catturato Mesina»
Luca Fiori
Nel sentire il ronzio dall’alba tanti hanno pensato che l’ex primula rossa fosse finita in trappola
11 luglio 2020
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SASSARI. Ha volato basso sulle case del centro per circa un’ora e quel volteggiare incessante che ha svegliato mezza città prima dell’alba a molti sassaresi ha fatto pensare che la fuga di Graziano Mesina fosse finita a Sassari.
Prima che la notizia della maxi retata e degli arresti venisse rilanciata dalle agenzie e dai siti internet, il pensiero di chi è stato buttato già dal letto dal ronzio graffiante dell’elicottero dell’Arma dei carabinieri è andato immediatamente all’ex primula rossa, ricercata in tutta l’isola da ormai da più di una settimana.
L’ipotesi non sarebbe stata poi così campata in aria. Proprio a Sassari dal carcere di San Sebastiano Mesina era evaso nel lontano 1966 in compagnia del compagno di cella spagnolo Atienza.
Ma a Sassari Grazianeddu era tornato dopo la grazia anche da uomo libero. Poco prima dell’arresto del 2013 per traffico di droga, Mesina era stato addirittura invitato dal sindaco della città a un’edizione della “Cavalcata Sarda” con posto garantito in tribuna d’onore.
Poco tempo dopo si era scoperto che le sue visite nel nord Sardegna dovevano servire anche a preparare il piano di un sequestro di persona ai danni di un noto imprenditore sassarese che opera nel settore della sicurezza. Il sequestro lampo non si era concretizzato. Il piano era stato scoperto al momento dell’arresto a Orgosolo e Mesina - era emerso dal materiale sequestrato nella sua abitazione - aveva dimostrato di sapere molto bene come muoversi in città.
L’ipotesi della fine della fuga di Mesina a Sassari è stata commentata anche sui social network, prima che la notizia dello smantellamento della banda di spacciatori nigeriani divenisse di dominio pubblico. Quando poi l’elicottero dei carabinieri - prima delle sette del mattino - ha smesso di volteggiare sui tetti il popolo del web ha dimenticato Mesina e a tenere banco per tutta la mattina è stata la maxi operazione anti droga tra le vie della città vecchia.
Prima che la notizia della maxi retata e degli arresti venisse rilanciata dalle agenzie e dai siti internet, il pensiero di chi è stato buttato già dal letto dal ronzio graffiante dell’elicottero dell’Arma dei carabinieri è andato immediatamente all’ex primula rossa, ricercata in tutta l’isola da ormai da più di una settimana.
L’ipotesi non sarebbe stata poi così campata in aria. Proprio a Sassari dal carcere di San Sebastiano Mesina era evaso nel lontano 1966 in compagnia del compagno di cella spagnolo Atienza.
Ma a Sassari Grazianeddu era tornato dopo la grazia anche da uomo libero. Poco prima dell’arresto del 2013 per traffico di droga, Mesina era stato addirittura invitato dal sindaco della città a un’edizione della “Cavalcata Sarda” con posto garantito in tribuna d’onore.
Poco tempo dopo si era scoperto che le sue visite nel nord Sardegna dovevano servire anche a preparare il piano di un sequestro di persona ai danni di un noto imprenditore sassarese che opera nel settore della sicurezza. Il sequestro lampo non si era concretizzato. Il piano era stato scoperto al momento dell’arresto a Orgosolo e Mesina - era emerso dal materiale sequestrato nella sua abitazione - aveva dimostrato di sapere molto bene come muoversi in città.
L’ipotesi della fine della fuga di Mesina a Sassari è stata commentata anche sui social network, prima che la notizia dello smantellamento della banda di spacciatori nigeriani divenisse di dominio pubblico. Quando poi l’elicottero dei carabinieri - prima delle sette del mattino - ha smesso di volteggiare sui tetti il popolo del web ha dimenticato Mesina e a tenere banco per tutta la mattina è stata la maxi operazione anti droga tra le vie della città vecchia.
