La Nuova Sardegna

Ora, caro sindaco Andrea Soddu, non ha più nessun alibi: ha cinque anni davanti per mettere a frutto quanto ha seminato nei cinque anni appena passati. Deve premere sul pedale dell’acceleratore, non c’è più tempo per dire questo o quest’altro, non può nemmeno concedersi il lusso di cullarsi troppo su questo successo elettorale bulgaro. Nuoro vuole risposte concrete, oggi, non domani. Nuoro le ha dato ancora una volta ampia fiducia e lei non può tradire le grandi aspettative di questa città costretta a fare i conti con la crisi di sempre e adesso con la pandemia dilagante. Ora è lei che deve fare, rimettersi in piedi subito e onorare il mandato che i nuoresi le hanno confermato. Deve fare squadra, prima di tutto e con tutti, con i suoi fedelissimi, con i suoi alleati, ma anche (e soprattutto) con i suoi avversari politici, a loro deve aprire le porte per trovare un governo di unità ed emergenza. Deve trovare la forza e la capacità di conquistare anche chi non le ha dato il voto, persino anche di chi le ha remato contro per mesi e mesi all’interno del suo stesso schieramento. Ora il verbo è soltanto uno: fare. Ha già fatto tanto con il bilancio e gli espropri ereditati. Ma ora deve fare ancor a di più per portare a termine il piano Periferie, che lei ha messo in moto e dal quale dipende la vita o la morte di Nuoro. Deve fare e riportare Nuoro nell’Olimpo della Cultura. A cominciare dai musei e dall’università: la cultura è da sempre il contrassegno di questa città immersa nel cuore della Sardegna. È soltanto con questa bandiera che Nuoro può uscire dalla marginalizzazione e pretendere una centralità tra Cagliari e Sassari.