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Aspo, parcheggi e app: la parola d’ordine è innovazione

di Paolo Ardovino
Aspo, parcheggi e app: la parola d’ordine è innovazione

Dal trasporto pubblico alla toponomastica al decoro urbano. La società in house di Olbia sempre più tecnologica

19 novembre 2020
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Parlare di giovani e ai giovani è d’obbligo. Lo è per un’azienda che negli ultimi anni ha cambiato tanto il suo volto e si sta facendo sempre più digitale. Se dici Aspo, pensi agli autobus che girano per Olbia ogni giorno. A sciami di studenti di primo mattino e a ora di pranzo. Ma la crescita numerica degli ultimi anni ha subìto un duro colpo, in questi mesi dove i trasporti pubblici vengono visti come tra i principali luoghi di circolazione del virus.

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«L’evoluzione dell’Aspo è stata passare da azienda quasi esclusivamente dedicata al trasporto pubblico, ad azienda che ha affiancato una serie di servizi che vanno a incidere sulla vita della città», il presidente dell’Aspo, Massimo Putzu, comincia col fare un resoconto delle attività. La società in house del comune di Olbia gestisce più di dieci servizi tra quelli di trasporto – autobus, scuolabus, assistenza disabili – e non. Per dirne alcuni, segnaletica, toponomastica, autospurgo, riscossione di tributi locali e tassa di soggiorno, l’info point dell’ufficio turistico, progetti attrattivi, decoro urbano. Ecco, appunto, dal municipio si vedono i nuovi robot tagliaerba che si muovono tra i prati. «È stata una sfida ai cittadini» sostiene il numero uno dell’Aspo. Un filone principale che l’azienda vuole perseguire è l’innovazione. Introdurre nuove tecnologie e nuove abitudini.

«Stiamo ampliando le funzioni della nostra app, da cui ormai è possibile comprare biglietti, abbonamenti e prenotare parcheggi. E in questo momento, aiuta a evitare al massimo i contatti». La gestione dei parcheggi a pagamenti è stata un’altra sfida, specie ai commercianti. Dalle vie principali stanno scomparendo le strisce blu a favore di strutture ad hoc. «Urbanismo tattico» dice Putzu. Il piano è eliminare le auto sulle carreggiate e restituire le strade a pedoni e ciclisti. Si guarda al nord-Europa. Bisogna capire se Olbia è pronta. Trasporto: dodici linee, tre anni fa sono nate linee bis per studenti e turisti. Due anni fa sono comparsi gli autosnodati da 18 metri.

«Olbia è l’unica città sarda ad avere una crescita così alta»: Nel 2019 sono stati 1 milione e 513 mila i passeggeri trasportati. Circa 5.150 gli abbonamenti per studenti tra mensili e annuali. Oggi, numeri aggiornati a fine ottobre, gli abbonati sono calati di molto: 1.492 quelli mensili, 736 gli annuali. Dispiace, perché i giovani sono tra i principali fruitori. «Siamo passati da essere un servizio di grande supporto a un luogo di rischio agli occhi esterni – sostiene Massimo Putzu –. Abbiamo un monitoraggio settimanale con la regione e, dati alla mano, posso dichiarare che la situazione a Olbia è assolutamente sotto controllo. Oltre alla capienza ridotta al 50 per cento, siamo tra i pochi ad avere un sistema di conteggio elettronico di passeggeri. Inoltre, si ha in mente le realtà dei trasporti extraurbani dove condividi ore intere con altri all’interno di un pullman, ma sui bus il ricambio d’aria e di persone è continuo».
 

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