La Nuova Sardegna

L’ISTRUZIONE 

«Classi aperte ma in sicurezza»

«Classi aperte ma in sicurezza»

L’appello dei sindaci durante l’incontro con la ministra Azzolina

26 novembre 2020
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[FIRMA&LUOGO]di Valentina Roncati

<MC>ROMA

[TESTO]La ministra dell'istruzione Lucia Azzolina ha convocato ieri tutti i sindaci delle città metropolitane: l'obiettivo della titolare del ministero di viale Trastevere e del premier Conte, calando i contagi e il tasso di positività, è riportare in classe tutti gli 8 milioni di studenti italiani, la metà dei quali è da settimane a casa e che mostrano da giorni - con iniziative varie - quanto sia importante per loro poter frequentare. «La scuola va riaperta appena possibile. Noi non dobbiamo procurare disagi in particolare ai nostri giovani», ha ribadito anche ieri il presidente del Consiglio Conte in conferenza stampa a Palma di Maiorca. I sindaci e i presidenti di Provincia, dal canto loro, pur concordi sulla necessità di far rientrare a scuola i ragazzi, hanno però tirato il freno a mano: non vogliono che i problemi che si sono presentati a settembre e che hanno di fatto comportato la chiusura delle scuole, si ripresentino a dicembre senza che nulla sia stato risolto. «La nostra massima e unitaria disponibilità a collaborare - ha scandito il presidente dell'Anci, Antonio Decaro - non può prescindere da alcuni nodi sui quali siamo tornati a sollecitare la ministra e, per suo tramite, l'intero governo». I sindaci hanno chiesto di fissare gli orari di ingresso e uscita davvero scaglionati, vogliono garanzie sull'incremento di mezzi di trasporto, soprattutto extraurbani, per garantire che si evitino affollamenti sugli autobus e alle fermate, sostengono la necessità di protocolli sanitari «univoci e chiari» per fissare le modalità di tracciamento, di quarantena e utilizzo dei test rapidi. Anche il presidente dell'Upi, Michele De Pascale, ha sostenuto che le Province - che si occupano di gestire gli istituti superiori dove studiano 2 milioni e 500 mila ragazzi - sono favorevoli al ritorno in classe degli studenti, ma per le scuole superiori il rientro «deve avvenire con gradualità ed equilibrio, in modo da evitare di dovere intervenire con frenate brusche». Intanto ieri, zainetti in spalla e mascherine sul viso, sono rientrati a scuola gli alunni delle prime elementari e della scuola dell'infanzia in Campania, anche se, per timori legati ai contagi, non tutte le famiglie hanno deciso di riportare i figli in classe; chi è tornato però è stato contento, sia tra i bambini che tra i genitori. E rientreranno oggi a scuola a Cosenza anche gli studenti della scuola dell'infanzia, della primaria e della secondaria di primo livello.

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