La Nuova Sardegna

Il ministro della Salute all'Unione Europea: «Stop all'embargo per le carni dell’isola»

di Antonello Palmas
Il ministro della Salute all'Unione Europea: «Stop all'embargo per le carni dell’isola»

Speranza alla eurocommissaria Kyriakides: battaglia ormai vinta. «Ultimo focolaio in un allevamento nel 2018, ultimo caso nei cinghiali nel 2019» 

12 dicembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Da oltre un anno la Sardegna chiede la fine dell’embargo sulla commercializzazione delle carni suine decretato quando l’isola era alla mercè della peste suina africana e che da anni blocca un settore strategico, ormai messo in sicurezza dalla dura, ma efficace campagna di eradicazione messa in campo dall’Unità di progetto. Ora a chiederlo è il ministro della salute Roberto Speranza e l’ottimismo è più che lecito, non solo per il nome beneaugurante dell’esponente del governo. Forse siamo alla svolta dopo i tentativi fatti da esperti, addetti ai lavori, consiglieri regionali, parlamentari ed eurodeputati, senza ottenere dall’Ue altro che il consiglio di proseguire sulla strada intrapresa: al di là dei complimenti per i passi avanti compiuti, dalle ispezioni era emerso un atteggiamento di prudenza che, considerati i dati, appariva penalizzante, legato al fatto che ancora resistevano in libertà qualche centinaio di maiali allo stato brado, i principali vettori della malattia.

Speranza ha scritto alla commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, la cipriota Stella Kyriakides, ricordandole «gli ulteriori progressi degli ultimi mesi» e che negli allevamenti «l’ultimo focolaio notificato alla commissione risale al settembre 2018» mentre nei cinghiali, «l’ultimo riscontro è di aprile 2019». Il ministro ricorda «l’abbattimento massiccio della maggior parte dei suini bradi illegali, con le rigorose attività di controllo di tutti i settori della suinicoltura sarda», risultati riconosciuti sia dalla missione Fact finding del giugno 2019 che dalla successiva visita del commissario europeo pro tempore, Vytenis Andriukaitis. Che disse: «Tranquilli sull’eradicazione del virus, ormai vedo la luce alla fine del tunnel», parlando ormai di pochi mesi dal traguardo dello sblocco, facendo intendere però che non era pensabile mantenere l’embargo solo nelle ormai pochissime zone a rischio, ma che in tutta l’isola non ci sarebbe dovuto essere più un suino illegale. E a ottobre la nuova commissaria Kyriakides, rispondendo all’interrogazione di un gruppo di europarlamentari, non fece altro che adeguarsi alla linea, gelando le attese.

Le incertezze iniziali della giunta Solinas, forse timorosa di sostenere una battaglia vittoriosa della giunta Pigliaru, non hanno certo aiutato, e le dimissioni dei vertici dell’Unità di progetto, rimasta senza il necessario supporto politico, ne sono state una conseguenza. Quindi pochi mesi fa la Regione si è decisa a confermare il nucleo che ha praticamente vinto una lotta lunga 42 anni. Speranza ricorda a Kyriakides che «la Regione ha recentemente inviato una relazione aggiornata riguardante le attività condotte nell’isola per il contrasto alla Psa al fine di consentirtTi di valutare su basi concrete la riclassificazione della Sardegna», aggiungendo di ritenere «che vi siano le condizioni per procedere rapidamente in tal senso».

Alberto Manca, portavoce del Movimento 5Stelle e membro della commissione agricoltura alla Camera, afferma che «il Governo ha tenuto fede a quanto promesso in risposta ai numerosi atti parlamentari che ho presentato, ultimo un’interpellanza del 6 ottobre scorso in cui ancora una volta ho chiesto informazioni circa la situazione dell’iter procedurale tra l’Italia e l’Ue sulla commercializzazione delle carni suinicole sarde. Il ministero ha dovuto attendere le comunicazioni aggiornate dalla Regione, arrivate il 6 novembre, prima di poter procedere con la richiesta al commissario Kyriakides. Ora la partita si sposta in Europa, siamo certi che ci sarà particolare attenzione, quella che la Sardegna merita».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
L’operazione

Tragedia a Villasimius, recuperato il corpo di Mario Perniciano

Le nostre iniziative