La Nuova Sardegna

SASSARI. Una mancanza di comunicazione tra l’Enel e il comando provinciale di Sassari o una tragica fatalità durante l’intervento alle porte di Nulvi, dove era stata segnalata la presenza di un cavo dell’alta tensione che penzolava in mezzo alla strada spazzata da una tempesta di pioggia e vento. Su questo interrogativo si sta concentrando l’inchiesta della Procura della Repubblica di Sassari aperta per far luce sulle cause della morte del vice capo squadra dei vigili del fuoco Tonello Scanu, 54 anni e padre di due ragazze di 13 e 20 anni, folgorato lunedì mattina durante l’ultima chiamata prima della fine del turno e del rientro a casa. Stamattina alle 11 nell’istituto di patologia forense dell’università di Sassari verranno effettuati gli accertamenti medico legali, disposti dal sostituto procuratore Enrica Angioni a cui è stata affidata l’inchiesta. Il magistrato vuole capire in quali circostanze Tonello Scanu, vice coordinatore molto esperto e stimano, sia stato colpito dal cavo staccatosi dal traliccio a causa del maltempo.

Sul posto lunedì mattina dopo la tragedia sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Sassari. Sono stati i militari ad eseguire i primi accertamenti insieme al nucleo di polizia giudiziaria del comando provinciale dei vigili del fuoco.

Nessuno al momento è stato iscritto nel registro degli indagati da parte della Procura sassarese. «Questa ennesima morte sul lavoro - commenta il segretario generale della Fns Cisl, Massimo Vespia - è una ulteriore dimostrazione di come l’attività del vigile del fuoco sia la più rischiosa tra quelle che garantiscono la nostra sicurezza. Tali tristi episodi non devono più accadere». (l.f.)