La Nuova Sardegna

politici e funzionari riuniti nell’hotel a sardara 

Caso politico sul pranzo proibito

La struttura non può servire gli esterni. Polemiche in Consiglio

11 aprile 2021
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SARDARA. Cene, pranzi e “spuntini” in piena zona arancione hanno contribuito a far ripiombare l’isola dal paradiso della zona bianca all’inferno della rossa, anche se purtroppo non fanno quasi più notizia. Ma è tutto diverso se a partecipare al convivio proibito sono dei politici e funzionari. Come sarebbe accaduto in una struttura ricettiva termale di Sardara, dove alcuni giorni fa un pranzo con almeno una ventina di persone – ma secondo indiscrezioni sarebbero state una quarantina, tra cui esponenti politici locali – è stato interrotto dalla guardia di finanza di Sanluri, il cui arrivo avrebbe provocato un fuggi fuggi generale: 19 le persone sorprese ancora a tavola. Hanno spiegato di trovarsi lì per motivi di lavoro, ma l'hotel – seppure regolarmente aperto – non può effettuare servizio di ristorazione al tavolo agli esterni. Inevitabili le polemiche politiche. «Inaccettabile a fronte dei sacrifici fatti da tutti nell'ultimo anno», dicono i Progressisti che hanno presentato un'interrogazione in Consiglio». Così come la consigliera regionale del M5s Desirè Manca, che chiede al presidente Solinas «se sia a conoscenza della ragione del pranzo, i nomi dei partecipanti, e se non ritenga utile manifestare una netta presa di distanza stigmatizzando e ove possibile sanzionando le violazioni». La Lega, partito di maggioranza, prende le distanze: «In una situazione delicata come quella che attualmente viviamo, con l'isola che si accinge ad essere relegata in zona rossa per due settimane, riteniamo quanto mai sconveniente che a infrangere le regole sia proprio chi dovrebbe dare il buon esempio», afferma il capogruppo Dario Giagoni.

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