La Nuova Sardegna

Il ministro dei Trasporti: «La continuità non si tocca, difenderemo il diritto alla mobilità dei sardi»

Luca Rojch
Il ministro Enrico Giovannini
Il ministro Enrico Giovannini

Giovannini: «Lavoriamo con la Regione e l'Europa per una soluzione. Ma sia via mare che in cielo la continuità resterà comunque un cardine»

18 luglio 2021
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SASSARI. Nelle sue mani i pezzi più pregiati della scacchiera dei trasporti. Il filo che tiene unita la Sardegna al resto del mondo. Il ministro dei trasporti Enrico Giovannini si trova davanti alla tempesta perfetta. Il covid che ha azzerato il sistema dei trasporti. La continuità territoriale che è finita in frantumi. Quella marittima travolta dalla fragilità finanziaria del gruppo Onorato. Quella aerea che ha visto lo schianto di Air Italy. Ora tutti i collegamenti sono nelle mani di Alitalia, un'altra compagnia che sopravvive solo grazie alle multimilionarie iniezioni di liquidità dello Stato nelle sue esangui casse. Ma Giovannini deve affrontare anche l'arretratezza dei trasporti interni all'isola, con un sistema viario a pezzi e quello ferroviario fermo ai primi del Novecento.

Ministro la Sardegna vive un momento quasi drammatico per il suo sistema dei trasporti. La continuità territoriale aerea e marittima sembra essere sempre più a rischio. Il governo vuole portare avanti questo modello che garantisce il diritto alla mobilità dei sardi?

«Sì, lo sta facendo. Il Governo sta compiendo il massimo sforzo per garantire i servizi di continuità territoriale ai cittadini sardi. Per il trasporto aereo sono in corso costanti contatti con la Commissione europea per ottenere il maggior numero possibile di servizi per la continuità nel rispetto della normativa comunitaria. Per il trasporto marittimo il Ministero ha espletato e sta continuando a farlo le procedure necessarie a garantire i collegamenti nell'ambito della continuità territoriale».

La preoccupa il fatto che Alitalia di fatto abbia il monopolio dei collegamenti in continuità territoriale? Viste le difficoltà economiche della compagnia?

«Ora è Alitalia a svolgere il servizio di continuità territoriale. Dopo l'accordo con la Commissione europea ci muoveremo seguendo il nuovo modello basato sull'operatività di ITA. I servizi di continuità vengono comunque svolti a seguito di affidamenti dopo una procedura concorsuale».

Secondo lei si può trovare un modello di continuità territoriale aerea che tuteli il diritto alla mobilità dei sardi e nello stesso tempo non violi le rigide regole europee? E qual è il modello a cui fa riferimento?

«Come ho detto, sono in corso continui contatti tra il Governo, rappresentato dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e dal Dipartimento per le Politiche Comunitarie, e la Regione Sardegna con gli uffici della Commissione europea per definire il modello più efficace ed economicamente sostenibile. Per noi il modello di riferimento è quello 'classico' ossia la procedura concorsuale e l'affidamento ad un vettore dei servizi di collegamento in continuità territoriale».

Moby e Tirrenia mostrano una grande fragilità finanziaria, il tribunale ha accettato il concordato fallimentare presentato dal gruppo Onorato. Il risultato sembra essere un arretramento del perimetro di azione del gruppo. Con la rinuncia alle rotte in convenzione e la scelta di lasciare al libero mercato tutte le tratte. Di fatto si cancella la continuità marittima per la maggior parte delle rotte. Ma è questo il modello che vuole portare avanti il governo?

«Per definire le tratte in continuità territoriale è stata applicata una procedura complessa che ha visto coinvolti il Ministero, l'Autorità di regolazione dei trasporti e le imprese di settore. Sulla base di questo approfondimento sono state definite le rotte sulle quali il libero mercato potesse comunque garantire il servizio di collegamento. Questo percorso è stato condiviso con la Commissione europea che, come è noto, aveva acceso un faro sulla proroga dei servizi a Tirrenia. Il Ministero svolgerà un attento monitoraggio sull'adeguatezza e sull'efficacia dei servizi svolti sul libero mercato affinché siano rispondenti alle esigenze di mobilità dei cittadini sardi».

In questo momento la maggior parte dei collegamenti sono garantiti da Alitalia e Tirrenia, due aziende i cui conti sembrano essere in netto affanno, non teme che si possa creare un black out dei collegamenti tra la Sardegna e il resto della penisola?

«No, non crediamo che si possa verificare un blackout dei collegamenti tra la Sardegna e il resto d'Italia. Il Ministero in ogni caso verifica costantemente che i servizi siano effettuati».

Anche il sistema di trasporti interno paga un pesante deficit infrastrutturale, cosa intende fare il governo?

«Le infrastrutture e il sistema di mobilità della Sardegna saranno migliorati e ammodernati anche grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che prevede investimenti importanti per migliorare il benessere delle persone e la competitività delle imprese e per ridurre le disuguaglianze, anche territoriali, nella direzione di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. La Sardegna, che ha nella bellezza del mare e del paesaggio un punto di forza, ne beneficerà in misura rilevante. I progetti inseriti nel Piano, che si finanziano con le risorse del Next Generation Eu a cui abbiamo aggiunto risorse nazionali, prevedono, tra gli altri, il rinnovo dei treni del trasporto pubblico locale, il rinnovo del parco autobus con l'acquisto di mezzi alimentati a metano e quindi ecologici, gli interventi per le ciclovie. Sono previsti importanti investimenti sulla rete ferroviaria e per la digitalizzazione degli aeroporti. Si tratta di progetti che interessano più Regioni e alla Sardegna sarà assegnata la sua quota di risorse. Per l'elettrificazione delle banchine (cold ironing) nei porti di Cagliari, Olbia, Golfo Aranci, Porto Torres, Santa Teresa di Gallura e Portovesme gli investimenti previsti ammontano a 70 milioni di euro. Un progetto di grande interesse, anche per le prospettive che offre all'isola, è il 'trenino verde' sulle linee ferroviarie storico turistiche Sassari-Tempio-Palau, Macomer-Bosa, Mandas -Arbatax. Voglio ricordare anche gli investimenti previsti in Sardegna sugli invasi e per una gestione sostenibile delle risorse idriche e quelli per migliorare l'edilizia residenziale pubblica e gli uffici giudiziari».

Le ferrovie in Sardegna hanno ancora standard qualitativi di collegamento molto bassi. È l'unica regione che non ha una rete elettrificata e quasi tutta la rete è a binario unico. La Sardegna sembra lontana dagli investimenti di Rfi e di Trenitalia. È possibile pensare a un'inversione di tendenza?

«È possibile e doveroso mettere in atto un'inversione di tendenza per migliorare le ferrovie dell'isola, determinanti per realizzare una mobilità moderna, sostenibile e rispettosa dell'ambiente. Nel Pnrr sono previsti interventi per 140 milioni di euro per potenziare il collegamento ferroviario tra Alghero centro e Alghero aeroporto con un impianto di produzione di idrogeno e per l'acquisto di nuovi treni sulla linea Sassari-Alghero-Aeroporto. Altri interventi riguardano il raddoppio della linea Decimomannu-Villamassargia (130 milioni) e il collegamento ferroviario tra la stazione ferroviaria di Olbia e l'aeroporto della città (170 milioni). Nell'ambito del piano stazioni per il Sud, in Sardegna sono previsti interventi a Macomer e a Oristano. Per l'ammodernamento della rete ferroviaria sarda, con interventi tecnologici e per la messa in sicurezza, sono a disposizione oltre 68 milioni di euro».

Anche il sistema di trasporti stradale interno ha bisogno di un forte investimento. La Sassari-Olbia e la Sassari-Alghero devono ancora essere completate e sono tante le strade chiuse o agibili solo in parte a causa di smottamenti, come un tratto della 131. Cosa intende fare il ministero per dare alla Sardegna un sistema viario efficiente?

«Siamo impegnati a individuare le migliori soluzioni per recuperare i ritardi accumulati negli anni scorsi a causa delle difficoltà orografiche del territorio, di sistemi lunghi e farraginosi per ottenere i pareri, in alcuni casi del fallimento delle imprese. A giugno scorso l'Anas e i rappresentanti della Regione hanno effettuato sopralluoghi sulle strade statali interessate dai cantieri o sulle quali sono previsti interventi di adeguamento. Per accelerare i tempi delle opere ritenute prioritarie si sta valutando l'opportunità della nomina di un commissario straordinario nella persona del Presidente della Giunta Christian Solinas».

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