Turisti a Mont’e Prama su passerelle sospese
Presentato un progetto dell’università di Cagliari per lo sviluppo dell’area Previsto un edificio multifunzionale e un camminamento sull’intero sito
29 luglio 2021
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SASSARI. È uno degli obiettivi ricercati da quando, nel 2014, sono ripresi gli scavi a valle della collina di Mont’e Prama. L’idea di valorizzare e rendere fruibile il sito dei giganti anche ai visitatori ha preso forma grazie ad un progetto di ricerca realizzato dal dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura dell'università di Cagliari, coordinato dal professor Gianmarco Chiri. Il progetto è stato presentato nella sala conferenze della fondazione di Sardegna, a Cagliari, che ha ospitato – in un’atmosfera di rinnovata armonia – rappresentati della soprintendenza ai Beni Archeologici e delle due università della Sardegna, quella di Sassari era rappresentata dal professor Momo Zucca, oltre al presidente della Fondazione Mont’e Prama, Anthony Muroni.
Il progetto. Come detto, il lavoro coordinato dal professor Chiri non è altro che una ricerca, una possibilità di sviluppo del sito che, per la prima volta, ha il merito di aver indagato le potenzialità di un sito che, sino ad oggi, è rimasto ai margini della narrazione e al centro delle polemiche, spesso scaturite da una gestione lacunosa dell’area. Nella visione del gruppo di ricerca il sito è stato definito come la sede di un “progetto troppo importante per essere ridotto ad una passerella ed un edificio”. Innanzi tutto, il disegno è rapportato all’attuale configurazione dello scavo: «I giganti hanno catturato l’immaginario collettivo – ha detto Chiri – ma si è persa la dimensione del paesaggio. La nostra idea era quella di recuperare almeno una parte del “santuario”. L’archeologia deve avere anche contenuti didattici e deve essere in grado di raccontarsi e di coinvolgere lo spettatore». Nel concreto, i ricercatori hanno disegnato un edificio principale, in grado di assolvere i compiti di biglietteria, negozio per il merchandising ma anche spazio buio per presentazioni multimediali e per i servizi igienici oltre a quello di deposito per gli scavi. Si tratterebbe di una struttura leggera, che ricorda i tendaggi degli scavi. La passerella, che sembra sospesa, in realtà poggerebbe su un reticolo di ferro ispirato alla cartografia del sito realizzata dell’archeologo Bedini, ha alcuni punti “notevoli” in cui sarebbe possibile usufruire di elementi divulgativi, con hotspot wi-fi, più elementi decorativi che potrebbero ospitare le copie dei giganti, per poi concludersi, dopo aver scavalcato le tombe, nei pressi della capanna nuragica, rappresentata da altri elementi in ferro. (c.z.)
Il progetto. Come detto, il lavoro coordinato dal professor Chiri non è altro che una ricerca, una possibilità di sviluppo del sito che, per la prima volta, ha il merito di aver indagato le potenzialità di un sito che, sino ad oggi, è rimasto ai margini della narrazione e al centro delle polemiche, spesso scaturite da una gestione lacunosa dell’area. Nella visione del gruppo di ricerca il sito è stato definito come la sede di un “progetto troppo importante per essere ridotto ad una passerella ed un edificio”. Innanzi tutto, il disegno è rapportato all’attuale configurazione dello scavo: «I giganti hanno catturato l’immaginario collettivo – ha detto Chiri – ma si è persa la dimensione del paesaggio. La nostra idea era quella di recuperare almeno una parte del “santuario”. L’archeologia deve avere anche contenuti didattici e deve essere in grado di raccontarsi e di coinvolgere lo spettatore». Nel concreto, i ricercatori hanno disegnato un edificio principale, in grado di assolvere i compiti di biglietteria, negozio per il merchandising ma anche spazio buio per presentazioni multimediali e per i servizi igienici oltre a quello di deposito per gli scavi. Si tratterebbe di una struttura leggera, che ricorda i tendaggi degli scavi. La passerella, che sembra sospesa, in realtà poggerebbe su un reticolo di ferro ispirato alla cartografia del sito realizzata dell’archeologo Bedini, ha alcuni punti “notevoli” in cui sarebbe possibile usufruire di elementi divulgativi, con hotspot wi-fi, più elementi decorativi che potrebbero ospitare le copie dei giganti, per poi concludersi, dopo aver scavalcato le tombe, nei pressi della capanna nuragica, rappresentata da altri elementi in ferro. (c.z.)