La Nuova Sardegna

Covid, solo il 30 per cento degli under 19 ha completato la vaccinazione

Roberto Petretto
Covid, solo il 30 per cento degli under 19 ha completato la vaccinazione

Sardegna tra le regioni in maggiore ritardo, ma in tanti hanno ricevuto la 1ª dose

07 settembre 2021
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SASSARI. Manca una settimana alla riapertura delle scuole e ancora molte tessere del puzzle devono andare al proprio posto. Una parte importante del complesso mosaico che deve consentire una ripartenza della scuola finalmente “in presenza” è legata alla diffusione della vaccinazione tra i ragazzi. E in questo la Sardegna è pericolosamente indietro.

Allarme teenager. Un tempo li chiamavano teenager, termine poi caduto in disuso, ma comunque efficace per identificare i ragazzi ancora in età teen, ovvero sotto i nineteen, i 19 anni. Partendo dai 12, fascia al di sotto della quale non è prevista vaccinazione, e arrivando sino ai 19, si ha una fetta importante della popolazione che in questa fase della pandemia, a differenza di quelle precedenti, viene colpita in modo severo. La Sardegna nella vaccinazione dei giovanissimi è al di sotto della media nazionale. Solo un 30 per cento dei 12-19enni ha infatti ricevuto la doppia dose di vaccino. Un risultato che ci colloca in coda alla graduatoria nazionale. La media italiana è intorno al 38. Piemonte, Toscana, Umbria e Valle d’Aosta fanno peggio con risultati al di sotto del 30 per cento.

C’è però una larga fetta di ragazzi, quasi il 40 per cento, che ha già ricevuto la prima dose e che quindi, a breve, completerà il percorso di immunizzazione. In questo caso la Sardegna è seconda, dopo la Toscana che ha il 44 per cento vaccinato con prima dose. La media nazionale è intorno al 24 per cento. Questo significa che la situazione dovrebbe migliorare rapidamente nelle prossime settimane, arrivando facilmente a un buon 70 per cento di immunizzati.

Mascherine in classe. L’obbligo di indossare le mascherine in aula potrebbe cadere (lo si sta decidendo in questi giorni) se l’intera classe dovesse essere vaccinata. Andrebbe presa in considerazione anche la conformazione strutturale dell’aula: deve essere possibile tenere la distanza di un metro tra un ragazzo e l’altro e di due metri dalla cattedra. La mascherina si potrebbe togliere soltanto al banco e andrebbe indossata nuovamente quando ci si alza, si esce dall’aula o si va alla lavagna.

La posizione dei pediatri. «È importante vaccinare contro il Covid i bambini e ragazzi dai 12 anni in su» perché «anche se non soffrono di altre malattie, sono a rischio di ricovero e forme gravi». E, a vaccinarsi, possono e dovrebbero essere anche coloro che soffrono di allergie, asma e celiachia o altre malattie croniche che li espongono a maggior rischio. A sottolinearlo è un poster con le 8 domande più frequenti sulla vaccinazione Covid-19 per bambini e adolescenti, messo a punto dalla Società italiana di pediatria (Sip) per sensibilizzare in vista della ripresa dell'anno scolastico.

I docenti. Per ciò che riguarda il personale docente, la Sardegna è in linea con la media nazionale: l’87 per cento ha completato l’iter vaccinale, ma la percentuale sale al 95 per cento se si considera la prima dose. Quindi si dovrebbe arrivare presto ad avere la quasi totalità del personale scolastico vaccinato. Resterebbe fuori meno del 5 per cento.

Prospettiva terza dose. Chi invece guarda con interesse all’ipotesi di una imminente terza dose sono quelli che hanno ricevuto per primi le dosi. Tra questi anche gli appartenenti alle fasce più anziane di popolazione. In Sardegna la percentuale di ultra 90enni vaccinati è vicina al 100%, per gli ultra ottantenni siamo al 97, per quelli tra 70 e 80 il 90%. «La terza dose in Italia ci sarà - ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, alla conferenza stampa a conclusione dei lavori del G20 Salute a Roma. Partiremo già da settembre con pazienti fragili come gli oncologici o i trapiantati. Su questo punto già Ema e Ecdc si sono espresse. Dunque già nel mese di settembre partiranno in Italia queste prime terze dosi, poi analizzeremo per proseguire con gli over80 e residenti Rsa e personale sanitario, che sono le prime categorie che hanno ricevuto il vaccino e da quale si partirà».

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