La Nuova Sardegna

Bimbo di un anno e mezzo in overdose di eroina

di Gianni Bazzoni
Bimbo di un anno e mezzo in overdose di eroina

Il piccolo è in prognosi riservata. Avrebbe ingerito la droga per sbaglio

02 ottobre 2021
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SASSARI. Un bimbo di un anno e mezzo ricoverato in gravi condizioni in ospedale a Sassari per un’overdose di eroina. I medici hanno attivato da subito tutte le procedure per cercare di aiutarlo a superare la crisi. La situazione resta particolarmente seria: la prognosi è riservata. E sulla vicenda sono in corso le indagini della polizia di Stato.

L’episodio risale a giovedì sera, quando il piccolo - figlio di una coppia di nigeriani domiciliati nel territorio - è arrivato al pronto soccorso a bordo di una ambulanza del 118 sotto l’effetto dell’eroina. Dall’ospedale hanno avvertito il posto di polizia e sono scattate le segnalazioni per consentire agli investigatori di fare tutti gli accertamenti. Informata per competenza - oltre quella degli adulti - la procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Sassari.

Da quel momento l’attività investigativa è stata affidata alla squadra mobile della questura di Sassari che avrebbe già effettuato anche una perquisizione a casa dei genitori del bambino alla ricerca di elementi utili per le indagini.

Secondo quanto trapelato nell’ambito dell’inchiesta - che comunque è coperta dal massimo riserbo, specie per garantire la tutela del bambino - il piccolo avrebbe trovato la droga su un tavolino a casa dei genitori e istintivamente l’avrebbe messa in bocca. E l’assunzione dell’eroina ha provocato subito una crisi evidente nel bambino: i genitori si sono resi conto che qualcosa non andava e hanno chiesto aiuto con una chiamata al 118. Il piccolo è arrivato in ospedale in condizioni critiche, con gli effetti tipici dell’overdose di eroina che su un bimbo di 18 mesi possono avere conseguenze terribili.

Da quel momento - mentre il piccolo riceveva le cure e tutte le attenzioni di medici e infermieri - sono scattate le indagini per ricostruire l’accaduto. Gli investigatori della squadra mobile, guidati dal dirigente Dario Mongiovì, sono risaliti ai genitori del bambino (entrambi già conosciuti e proprio per storie di droga). Pare che durante i primi controlli non sia stata trovata droga a casa, e questo potrebbe anche voler dire che - dopo l’accaduto - il posto è stato “ripulito” immaginando che sarebbero scattati i controlli. Di certo c’è che il piccolo ha assunto la sostanza stupefacente a casa. L’ipotesi è che l’abbia trovata casualmente mentre cominciava a fare i primi giri in autonomia all’interno dell’abitazione. Non si può neanche dire che l’abbia scambiata per qualcos’altro. La curiosità dei bambini e la loro ingenuità hanno fatto il resto: il piccolo ha visto la polvere bianca, l’ha presa e l’ha messa in bocca senza che nessuno in quel momento si rendesse conto di quello che stava accadendo. L’allarme è scattato solo dopo, quando il bimbo ha cominciato a stare male ed era in overdose di eroina quando è arrivato in ospedale. Ora le valutazioni - a conclusione degli accertamenti della polizia - spettano all’autorità giudiziaria che sta valutando la situazione. Due percorsi differenti: il primo riguarda i genitori del bambino per i quali la magistratura potrebbe fare scattare pesanti contestazioni e decidere anche eventuali provvedimenti. Il secondo - che vede in campo il Tribunale per i minorenni - è riferito alla necessità di tutelare il bambino sotto ogni punto di vista. Eventuali provvedimenti potrebbero essere assunti nelle prossime ore, una volta conclusi gli accertamenti e dopo avere valutato le condizioni del piccolo.

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