La Nuova Sardegna

la preoccuPaZIONE DI Nieddu 

«Per case e ospedali di comunità non bastano medici e infermieri»

«Per case e ospedali di comunità non bastano medici e infermieri»

CAGLIARI. A preoccuparlo non sono i finanziamenti, «ci sono o siamo sicuri che arriveranno», dice, ma il personale sanitario che dovrà prendere possesso delle Case e degli Ospedali di comunità. «È il...

06 novembre 2021
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CAGLIARI. A preoccuparlo non sono i finanziamenti, «ci sono o siamo sicuri che arriveranno», dice, ma il personale sanitario che dovrà prendere possesso delle Case e degli Ospedali di comunità. «È il solito problema – aggiunge – perché medici e infermieri non bastano mai». A parlare è l’assessore alla sanità, Mario Nieddu, che fra una decina di giorni presenterà e discuterà con i sindaci il Piano per la nuova medicina territoriale. «Da loro mi aspetto – dice – un contributo importante. Sono loro, più di altri, a conoscere quali sono le esigenze dei territori. Se ci saranno proposti, come mi auguro, delle correzioni e degli aggiustamenti per migliorare la qualità dell’assistenza sui territori, li faremo».

I finanziamenti. Nella bozza di 180 pagine non è quantificata e neanche accennata la portata dell’investimento. «La valuteremo passaggio dopo passaggio e dipenderà dal tipo di struttura: ci sono quelle che dovranno essere riconvertite e altre costruite da zero – sottolinea l’assessore – Oggi l’importante è avere la certezza di poter contare sui Fondi europei, in parte già stanziati, e sapere che poi arriveranno i finanziamenti previsti dal Piano straordinario di resilienza e ripartenza, il Pnrr».

Il personale. La Grande rete – è scritto nel dossier – dovrà essere presidiata, in alcuni casi anche 24 ore su 24 – da medici di famiglia, pediatri, specialisti, infermieri di comunità, psicologi e assistenti sociali. «Lo snodo – conferma l’assessore – sarà proprio quello del reclutamento. Sia durante che dopo la pandemia è stata proprio la mancanza di medici e infermieri a mandare in crisi il sistema e da questa emergenza non siamo ancora usciti. Come Regione – aggiunge – abbiamo assunto tutto il personale a disposizione sul mercato. Ma non basta e non basterà soprattutto in prospettiva, quando dovremo mettere in moto la nuova medicina territoriale. Per garantire la centralità del paziente, che poi è la filosofia alla base del Piano, avremo bisogno di molti più medici e infermieri».

Gli attacchi. Alla Camera, però, le deputate Mara Lapia, Centro democratico, e Romina Mura, Pd, hanno contestato le ultime scelte o non scelte della Regione per far fronte al le emergenze territoriali sanitarie. La prima ha dichiarato: «La Regione ha presentato una riforma faraonica della medicina di base dopo aver sollecitato, qualche giorno fa, l’intervento del Governo vista la carenza di medici. Dov’è la coerenza? Come si fa a promettere una riforma di quelle proporzioni se poi non si è capaci di risolvere le urgenze?». Poi Romina Mura: «Non resta altro che chiedere davvero l’intervento del Governo in supplenza di una Giunta che ha portato al disastro la sanità e ridotto la nostra autonomia a titolo onorifico. Dopo quasi tre anni di scelte mancate o sbagliate, a cominciare da una riforma che moltiplica le poltrone ma non risolve i problemi, è evidente il fallimento della Giunta».

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