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I ragazzi della Nuova @ Scuola intervistano l'ex ministra Lucia Azzolina

I ragazzi della Nuova @ Scuola intervistano l'ex ministra Lucia Azzolina

L’onorevole M5s a colloquio con gli studenti polo tecnico Devilla di Sassari. «Gestire l’istruzione in pandemia è stato difficile e spesso sono stata attaccata ingiustamente. La scuola mi ha insegnato l’umiltà, in politica ho capito che bisogna lottare»

18 novembre 2021
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Si chiama "A colloquio con i grandi" il progetto, coordinato dalle docenti Alessandra Costini e Anna Nieddu, ideato dal Polo tecnico Devilla di Sassari diretto da Nicoletta Puggioni. Una serie di incontri con personalità di spicco in vari campi, dalla politica, alle professioni, alle istituzioni. La prima protagonista, lunedì 15, è stata l'ex ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina, attualmente deputata del Movimento 5 stelle. Nell'auditorium dell'istituto la parlamentare ha incontrato gli studenti e parlato con loro di varie tematiche, dalla politica, alla scuola durante il lockdown e alla scuola oggi e nel futuro. L'esponente pentastellata si è aperta con i ragazzi affrontando anche argomenti delicati come quello del bullismo a scuola, di cui ha rivelato di essere stata vittima. Subito dopo l'incontro nell'auditorium gli studenti impegnati nel progetto La Nuova@ Scuola hanno sottoposto l'onorevole alle loro domande (nella foto in alto).

Onorevole Azzolina, il suo libro si intitola 'La vita insegna'.  A lei cosa ha insegnato la vita?
«A me ha insegnato ad essere umile fin da piccola, a scuola ero abbastanza secchiona,avevo già capito l'importanza che ha la scuola per costruire il proprio futuro soprattutto quando si viene da famiglie umili, quindi mi ha insegnato ad essere umile, a non chiedere mai, ad impegnarmi il più possibile per ottenere risultati».

Invece la politica che cosa le ha insegnato?
«Dall'esperienza in politica ho imparato che essere donna èdifficile in questo paese e che bisogna impegnarsi sempre di più per abbattere il muro del pregiudizio e far sì che le donne possano essere valorizzate e giudicate per la propria mente e non per altro».

Secondo lei in che modo questa pandemia ha influito e influirà sugli studenti italiani?
«Il Covid vi ha molto penalizzato, in particolare i ragazzi della vostra età: ci sono stati maggiori criticità anche quando nel 2020 siete stati costretti per via dell'aumento dei contagi a tornare in didattica a distanza. Per alcuni presidenti delle regioni è stato più facile mandarvi in Dad dato che nelle scelte durante la pandemia hanno favorito i lavoratori e voi studenti non lo siete sotto quel punto di vista».

Sono le donne che snobbano la politica o è la politica decisamente maschilista? È per questo che in Italia non abbiamo ancora avuto una premier o una presidente donna?
«Non è la donna che snobba la politica, però è più difficile per una donna stare in politica perché ti ritrovi dei muri molto alti. Parlerei piuttosto una disparità generale del paese; qualche giorno fa abbiamo approvato una proposta di legge per quanto riguarda la parità salariale. I dati Istat dicono che il 31% delle donne, a parità di lavoro, guadagna meno degli uomini».

Durante il suo incarico come Ministero alla pubblica istruzione lei è stata spesso e pesantemente criticata. Che effetto fa sapere che il nuovo Ministro, che ha mantenuto praticamente la sua linea di comportamento, è invece molto apprezzato?
«Tutto dipende da come i giornali e i social media raccontano le cose, questo è un governo molto protetto per una ovvia motivazione. Il presidente del Consiglio Mario Draghi è una persona che ha enorme autorevolezza ed è molto stimato e questo dà una mano a chi vi sta intorno. Al di là di quello che raccontano i social media su di me io sono andata avanti perché avevo un affetto incredibile da parte delle scuole, mi scrivevano docenti, studenti, dirigenti scolastici e mi dicevano di andare avanti vedendo tutto lo sforzo in quel momento difficilissimo in cui una persona che guida il Ministero dell'Istruzione può fare le cose bene o meno bene, ma c'era sicuramente tanta passione, tanta buona volontà. Ma c'era anche altro».

Che cosa?
«C'erano anche tanti soldi per le scuole e assicuro che non è stato facile averli. Io sono andata avanti, oltre le critiche, perché sapevo che c'era un mondo dietro che mi sosteneva e appoggiava».

Ritiene di aver avuto, durante il ministero, una comunicazione efficace?
«Per molti versi è stata una comunicazione inventata dai social media e puntualmente ho dovuto smentire, gli altri pensavano "Azzolina fa marcia indietro', quindi è stato difficile e complicato. Quando ero ministro mi ritrovavo tutti i giorni sui giornali e spesso capitava che mi venissero attribuite cose che non avevo mai detto o mai fatto. È successo anche che documenti venisero girati ai mezzi di comunicazione senza che fossero legittimati, senza che ci fosse stato un confronto su tutto. Una delle parti più difficili, nel periodo in cui ho ricoperto l'incarico di ministtro dell'Istruzione, è stata proprio quella comunicativa»

Intervista a cura di Giada Carta, Simone Desole, Irene Lapicca, Elena Defraia, Alessandra Decherchi, studenti del Polo Tecnico Devilla di Sassari

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