La Nuova Sardegna

Applausi e critiche dagli ambientalisti

Applausi e critiche dagli ambientalisti

Il Wwf legge “segnali positivi”. Durissimo il Grig: «A chi servono questi progetti?»

24 febbraio 2022
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SASSARI. Il Wwf coglie «segnali positivi» dal «dal fatto che Enel non abbia presentato progetti di nuove centrali a gas all'asta del Capacity Market mentre ha concorso con impianti a gas già esistenti, meccanismi di accumulo come le batterie e rinnovabili». Un segnale «senza dubbio molto incoraggiante – commenta la responsabile “Clima e energia del Wwf”, Mariagrazia Midulla – che ci dice che Enel punta davvero sull'elettrificazione della Sardegna. Ma il plauso si interrompe quando si parla di politica: «Purtroppo – rileva Midulla – la Regione pare non capire che non c'è transizione e sviluppo duraturo e non assistenziale se non si opera in modo deciso, facendo delle scelte e mettendo fine alla dipendenza fossile».

Decisamente meno ottimista, invece, il commento degli ambientalisti sardi del Gruppo di intervento giuridico: «L’abbiamo già detto e denunciato pubblicamente, ma lo facciamo di nuovo, visto il silenzio dei cosiddetti rappresentanti del popolo, a parte qualche rara eccezione virtuosa: la Sardegna sta diventando una piattaforma assoggettata a servitù energetica – scrivono dal Grig –. Questa è la fotografia del sistema di produzione energetica sardo: energia richiesta in Sardegna, gigawatt/ora 9.171,5, energia prodotta in più rispetto alla richiesta: gigawatt/ora +3.491,5. Significa che oltre il 38 per cento dell’energia oggi prodotta “non serve” all’isola e viene esportato verso la Penisola grazie alle connessioni esistenti».

Secondo il Grig, dunque, il fiorire di progetti per la produzione di energia rinnovabile, unita alla lettura di alcune dichiarazioni del ministro Cingolani e dell’Ad di Enel Francesco Starace, sarebbe un piano per trasformare Sardegna e Sicilia in grandissime piattaforma di produzione energetica da trasportare poi verso la Penisola attraverso i nuovi, e i vecchi, cavi sottomarini: «A chi serve questo enorme quantitativo di energia che sarebbe prodotta, considerato che l’energia prodotta in Italia ogni anno è di gran lunga superiore alla domanda? Questi non sono aspetti che meritano il minimo approfondimento solo perché vanno contro la narrazione prescelta?», concludono gli ambientalisti.



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