La Nuova Sardegna

Ucraina, il sassarese Doria si astiene al Senato sulla risoluzione bipartisan

L'aula di Palazzo Madama e, nel riquadro, il senatore Carlo Doria
L'aula di Palazzo Madama e, nel riquadro, il senatore Carlo Doria

Il parlamentare sardista: "Ho scelto di votare così perché non condivido la politica delle armi". Il documento su cui si è pronunciato Palazzo Madama auspica una de-escalation militare e la ripresa dei negoziati per porre fine al conflitto

01 marzo 2022
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SASSARI. C’è anche il sardista Carlo Doria tra i tre astenuti in Senato sulla risoluzione bipartisan sulla guerra in Ucraina. Il documento, con cui si chiede alla Russia il ritiro militare dall’Ucraina e il sostegno a ogni iniziativa utile a una de-escalation militare e alla ripresa di un percorso negoziale tra Mosca e Kiev, è stata firmata da tutti i capogruppo di maggioranza (Pd, M5s, Leu, Italia viva, Forza Italia, Lega) più quello di Fratelli d’Italia e approvata con 244 voti a favore.

Tra gli astenuti il senatore sassarese Carlo Doria, del gruppo Lega-Psd’Az. "Sì, mi sono astenuto _ spiega Doria _, non mi pare una buona cosa mandare armi ai civili, non condivido la politica delle armi".

"Il ricorso alle armi deve restare una ipotesi _ prosegue il senatore che ha votato in dissenso con il gruppo della Lega _ , ma solo quella perché, come purtroppo dimostrano gli eventi degli ultimi giorni, la forza apre inevitabilmente una spirale di violenze alle quali sarebbe impossibile mettere fine"

"Credo che, davanti alla follia di questo conflitto che, alla fine, avrà solo sconfitti, tutti i Paesi, sia quelli direttamente coinvolti che gli altri, solo apparentemente testimoni, debbano trovare una soluzione condivisa e che essa passi per le Nazioni unite. Una forza di interposizione _ conclude Doria _ sarebbe una garanzia per tutti i giocatori di questa tragica contesa, perché li costringerebbe ad in tavolo negoziale, primo passo verso una pace vera.

Fra gli astenuti anche l'ex cinquestelle ed ex ministra Barbara Lezzi. I senatori che non hanno preso parte al voto oggi sono stati 60, ma da essi va sottratto il numero di quelli in missione o in congedo, che sono quindi giustificati. Nella maggioranza il gruppo con più assenti ingiustificati è Fi con 8 parlamentari (Barboni, Giammanco, Giro, Mangialavori, Perosino, Schifani, Stabile, Vitali), seguito da M5s con cinque (Coltorti, Girotto, L'abbate, Pesco e Quarto). Assenti non giustificati anche nelle file della Lega (Minasi e Siri), di Iv (Carbone e Marino), nonché delle Autonomie (Laniece) e di Fdi, il capogruppo Luca Ciriani.

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