Click day, per fondi ai grandi eventi arriva il commissario
di Roberto Petretto
La decisione del prefetto. La Regione non ha eseguito le disposizioni del Tar
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SASSARI. Il pasticcio del click day per i fondi della Regione alle manifestazioni di grande interesse turistico continua a essere fonte di brutte figure per la Giunta. Non contenti di aver incassato una doppia bocciatura, all’assessorato hanno pensato bene di non dare seguito alla disposizione dei giudici che stabiliva che entro 45 giorni si dovesse tornare alla delibera precedente a quella che istituiva il contestato click day. Un immobilismo che ha costretto il prefetto di Cagliari, Gianfranco Tomao, a nominare un commissario ad acta che dovrà provvedere a fare ciò che l’assessorato non ha fatto. «In osservanza alla sentenza del Tribunale amministrativo regionale, pubblicata il 7 gennaio 2022 - si legge in una comunicazione che il prefetto ha inviato alla direzione generale dell’Area legale della presidenza della Giunta regionale -, si comunica che lo scrivente ha delegato, con provvedimento del 16 marzo, la dottoressa Elena Dessì, funzionario economico finanziario di questa Prefettura, quale commissario ad acta, allo scopo di provvedere integralmente al compimento degli atti necessari all’esecuzione della sentenza».
La Nuova ha cercato di avere un commento da parte dell’assessore regionale, Gianni Chessa, ma è stato impossibile mettersi in contatto con lui.
L’intervento del prefetto era stato sollecitato dalle associazioni e organizzazioni che avevano presentato ricorso (vincendo) contro la decisione della Regione di applicare il criterio del click day per l’assegnazione dei fondi. «Né la sentenza né tantomeno la sentenza di ottemperanza sono state ancora eseguite nonostante il lungo lasso di tempo trascorso e ciò sta arrecando un serissimo pregiudizio per tutti gli operatori del settore, sia i beneficiari della graduatoria annullata che coloro che hanno radicato ricorsi giurisdizionali», ha scritto l’avvocato Nicola Ibba a tutela degli interessi delle associazioni Time in jazz, Luna scarlatta, Exo, Quasar, Backstage, Cinearena, Forma e Poesia nel jazz, Jana Project, Punta Giara.
Le associazioni, il primo marzo, lamentavano che era trascorsi oltre 45 giorni dalla pubblicazione della sentenza con la quale era stato intimato alla Regione di procedere all’istruttoria delle domande e concludere “la procedura pendente con selezione meritocratica delle istanze di finanziamento presentate dalle Associazioni, entro 40 giorni dalla comunicazione della presente sentenza”.
«Gli uffici competenti non solo non hanno provveduto entro i termini previsti dal Tar Sardegna, - ricordava l’avvocato Ibba - ritardando l’istruttoria senza adeguate ragioni, ma permangono in una condotta dilatoria rispetto agli incombenti finanziari di cui il dispositivo di sentenza».
Una condotta dilatoria che danneggiava le associazioni che «hanno ogni interesse affinché il commissario ad acta si insedi e provveda in vece dell’amministrazione inadempiente al corretto svolgimento della procedura».
L’atteggiamento della Regione è stato quello di ignorare la sentenza: «La stessa Regione - prosegue la nota dell’avvocato delle associazioni -, nelle ultime comunicazioni pervenute in data 22 febbraio, non fa segreto di non aver avviato né la procedura a evidenza pubblica prevista, né, tantomeno, la fase istruttoria delle domande per le quali sono state richieste delle mere integrazioni documentali, in totale spregio delle indicazioni del Tar».
Quindi, secondo i firmatari del ricorso «appare del tutto evidente che senza un intervento commissariale, la Regione non si atterrà autonomamente alle indicazioni del Giudice dell’Ottemperanza, ma perdurerà nel proprio atteggiamento dilatorio e illegittimo».
A questo situazione ha messo fine il prefetto con la nomina del commissario.
La Nuova ha cercato di avere un commento da parte dell’assessore regionale, Gianni Chessa, ma è stato impossibile mettersi in contatto con lui.
L’intervento del prefetto era stato sollecitato dalle associazioni e organizzazioni che avevano presentato ricorso (vincendo) contro la decisione della Regione di applicare il criterio del click day per l’assegnazione dei fondi. «Né la sentenza né tantomeno la sentenza di ottemperanza sono state ancora eseguite nonostante il lungo lasso di tempo trascorso e ciò sta arrecando un serissimo pregiudizio per tutti gli operatori del settore, sia i beneficiari della graduatoria annullata che coloro che hanno radicato ricorsi giurisdizionali», ha scritto l’avvocato Nicola Ibba a tutela degli interessi delle associazioni Time in jazz, Luna scarlatta, Exo, Quasar, Backstage, Cinearena, Forma e Poesia nel jazz, Jana Project, Punta Giara.
Le associazioni, il primo marzo, lamentavano che era trascorsi oltre 45 giorni dalla pubblicazione della sentenza con la quale era stato intimato alla Regione di procedere all’istruttoria delle domande e concludere “la procedura pendente con selezione meritocratica delle istanze di finanziamento presentate dalle Associazioni, entro 40 giorni dalla comunicazione della presente sentenza”.
«Gli uffici competenti non solo non hanno provveduto entro i termini previsti dal Tar Sardegna, - ricordava l’avvocato Ibba - ritardando l’istruttoria senza adeguate ragioni, ma permangono in una condotta dilatoria rispetto agli incombenti finanziari di cui il dispositivo di sentenza».
Una condotta dilatoria che danneggiava le associazioni che «hanno ogni interesse affinché il commissario ad acta si insedi e provveda in vece dell’amministrazione inadempiente al corretto svolgimento della procedura».
L’atteggiamento della Regione è stato quello di ignorare la sentenza: «La stessa Regione - prosegue la nota dell’avvocato delle associazioni -, nelle ultime comunicazioni pervenute in data 22 febbraio, non fa segreto di non aver avviato né la procedura a evidenza pubblica prevista, né, tantomeno, la fase istruttoria delle domande per le quali sono state richieste delle mere integrazioni documentali, in totale spregio delle indicazioni del Tar».
Quindi, secondo i firmatari del ricorso «appare del tutto evidente che senza un intervento commissariale, la Regione non si atterrà autonomamente alle indicazioni del Giudice dell’Ottemperanza, ma perdurerà nel proprio atteggiamento dilatorio e illegittimo».
A questo situazione ha messo fine il prefetto con la nomina del commissario.