La Sardegna riabbraccia i vacanzieri di Pasqua
di Andrea Sini
Boom di arrivi negli aeroporti, turisti a caccia di eventi in tutta l’isola
17 aprile 2022
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SASSARI. Non c’è il tutto esaurito, e oltre metà delle strutture ricettive è ancora chiusa. Ma il pienone tanto auspicato è già realtà e la Pasqua 2022 rappresenta un punto di partenza importante per la Sardegna.
Il sistema turistico isolano, ancora in rodaggio e con qualche ferita da curare dopo due anni di pandemia, mostra una buona reattività e in questi giorni si mette alla prova in vista di quella che potrebbe essere l’estate del definitivo rilancio. I dati degli arrivi diffusi in questi giorni confermano quello che in molti centri della Sardegna, non solo quelli costieri, si vede già a occhio nudo: le festività pasquali hanno riportato i turisti in Sardegna.
Le porte del nord. Dopo i sonnacchiosi mesi invernali, pieni di incertezze legate alla pandemia ma anche al periodo di transizione della continuità territoriale, gli aeroporti di Olbia e Alghero si sgranchiscono le gambe e riprendono a marciare spediti. Secondo le proiezioni delle società di gestione dei due scali, dalla giornata di ieri a quella di martedì, tra il “Riviera del Corallo” e il “Costa Smeralda” transiteranno complessivamente 65 mila passeggeri: in Gallura Geasar ne calcola 40 mila, con un incremento del 4% rispetto al ponte pasquale del 2019, mentre a Fertilia Sogeaal calcola addirittura un incremento del 19% rispetto all’anno pre-pandemico. Va da sé, naturalmente, che si tratta di dati nettamente superiori a quelli registrati nel 2020 e nel 2021, quando gli spostamenti erano concessi soltanto per motivi di lavoro, salute o comprovata necessità.
Bentornati, turisti. Ottime notizie anche dal Capo di sotto, con Cagliari che si conferma meta ambitissima e con l’enorme offerta di collegamenti nazionali e internazionali che continua a favorire l’afflusso di turisti nell’isola. Per questo primo picco di traffico Sogaer stima un passaggio complessivo di passeggeri tra i 45 e i 48 mila. Importanti anche gli arrivi via mare: a Cagliari, ad esempio, ci sono tre crociere in contemporanea (oltre 3 mila passeggeri in due giorni), mentre un’altra nave attraccherà ad Arbatax. Oltre 3 mila passeggeri, quelli previsti in due giorni. La Sardegna sembra pronta, forse non prontissima, ma l’offerta c’è. «Diciamo che secondo le nostre statistiche le metà o anche di più delle strutture sono chiuse – ha spiegato Carlo Amaduzzi, presidente di Asso Hotel di Confesercenti –. Abbiamo avuto delle disdette a causa della guerra in Ucraina. Ma più che disdette si tratta di slittamenti: si preannuncia un buon ponte del primo maggio, ma soprattutto una buona stagione estiva, piena di arrivi e molto lunga, sino a ottobre».
Non solo mare. Se la bellezza di spiagge, centri storici e territori dell’interno “si vende” in un certo senso da sé, il turista è attento anche all’offerta che può trovare in un territorio in cui il patrimonio storico e culturale non è di certo inferiore a quello naturalistico.
A Oliena, ad esempio, il rito religioso di S’Incontru ritorna nella versione più conosciuta che si svolge nelle chiese e nella piazza principale del centro barbaricino.
L’Anglona apre le porte dei suoi musei e dei suoi siti storico-archeologici per tutto il weekend pasquale, mettendo in vetrina la domus de janas La Rocca di Sedini, con il suo museo etnografico e la necropoli neolitica, la chiesa di San Pietro delle Immagini a Bulzi e il Museo Archeologico Paleobotanico di Perfugas. Castelsardo, da sempre una delle regine della Pasqua sarda, propone per lunedì un’intera giornata di eventi, tra rievocazioni medievali, danze, mostre e musica.
Tanti appuntamenti anche in Gallura: a Cannigione lunedì è in programma il concerto dei Tiromancino (ore 16,30), mentre a Santa Teresa è iniziata ieri la tre giorni dell’Easter festival 2022, con vari artisti del panorama musicale hip-hop. Eventi anche ad Arzachena, con il Festival degli scacchi ospitato a Isuledda, alla Maddalena, con l’apertura festiva del museo Garibaldino di Caprera, e a Golfo Aranci, dove è già iniziata “Fioriamo” un’esposizione florovivaistica che è anche un laboratorio di idee in cui trovano spazio cibi gluten free e corsi di cucina vegana.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Il sistema turistico isolano, ancora in rodaggio e con qualche ferita da curare dopo due anni di pandemia, mostra una buona reattività e in questi giorni si mette alla prova in vista di quella che potrebbe essere l’estate del definitivo rilancio. I dati degli arrivi diffusi in questi giorni confermano quello che in molti centri della Sardegna, non solo quelli costieri, si vede già a occhio nudo: le festività pasquali hanno riportato i turisti in Sardegna.
Le porte del nord. Dopo i sonnacchiosi mesi invernali, pieni di incertezze legate alla pandemia ma anche al periodo di transizione della continuità territoriale, gli aeroporti di Olbia e Alghero si sgranchiscono le gambe e riprendono a marciare spediti. Secondo le proiezioni delle società di gestione dei due scali, dalla giornata di ieri a quella di martedì, tra il “Riviera del Corallo” e il “Costa Smeralda” transiteranno complessivamente 65 mila passeggeri: in Gallura Geasar ne calcola 40 mila, con un incremento del 4% rispetto al ponte pasquale del 2019, mentre a Fertilia Sogeaal calcola addirittura un incremento del 19% rispetto all’anno pre-pandemico. Va da sé, naturalmente, che si tratta di dati nettamente superiori a quelli registrati nel 2020 e nel 2021, quando gli spostamenti erano concessi soltanto per motivi di lavoro, salute o comprovata necessità.
Bentornati, turisti. Ottime notizie anche dal Capo di sotto, con Cagliari che si conferma meta ambitissima e con l’enorme offerta di collegamenti nazionali e internazionali che continua a favorire l’afflusso di turisti nell’isola. Per questo primo picco di traffico Sogaer stima un passaggio complessivo di passeggeri tra i 45 e i 48 mila. Importanti anche gli arrivi via mare: a Cagliari, ad esempio, ci sono tre crociere in contemporanea (oltre 3 mila passeggeri in due giorni), mentre un’altra nave attraccherà ad Arbatax. Oltre 3 mila passeggeri, quelli previsti in due giorni. La Sardegna sembra pronta, forse non prontissima, ma l’offerta c’è. «Diciamo che secondo le nostre statistiche le metà o anche di più delle strutture sono chiuse – ha spiegato Carlo Amaduzzi, presidente di Asso Hotel di Confesercenti –. Abbiamo avuto delle disdette a causa della guerra in Ucraina. Ma più che disdette si tratta di slittamenti: si preannuncia un buon ponte del primo maggio, ma soprattutto una buona stagione estiva, piena di arrivi e molto lunga, sino a ottobre».
Non solo mare. Se la bellezza di spiagge, centri storici e territori dell’interno “si vende” in un certo senso da sé, il turista è attento anche all’offerta che può trovare in un territorio in cui il patrimonio storico e culturale non è di certo inferiore a quello naturalistico.
A Oliena, ad esempio, il rito religioso di S’Incontru ritorna nella versione più conosciuta che si svolge nelle chiese e nella piazza principale del centro barbaricino.
L’Anglona apre le porte dei suoi musei e dei suoi siti storico-archeologici per tutto il weekend pasquale, mettendo in vetrina la domus de janas La Rocca di Sedini, con il suo museo etnografico e la necropoli neolitica, la chiesa di San Pietro delle Immagini a Bulzi e il Museo Archeologico Paleobotanico di Perfugas. Castelsardo, da sempre una delle regine della Pasqua sarda, propone per lunedì un’intera giornata di eventi, tra rievocazioni medievali, danze, mostre e musica.
Tanti appuntamenti anche in Gallura: a Cannigione lunedì è in programma il concerto dei Tiromancino (ore 16,30), mentre a Santa Teresa è iniziata ieri la tre giorni dell’Easter festival 2022, con vari artisti del panorama musicale hip-hop. Eventi anche ad Arzachena, con il Festival degli scacchi ospitato a Isuledda, alla Maddalena, con l’apertura festiva del museo Garibaldino di Caprera, e a Golfo Aranci, dove è già iniziata “Fioriamo” un’esposizione florovivaistica che è anche un laboratorio di idee in cui trovano spazio cibi gluten free e corsi di cucina vegana.
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