La Nuova Sardegna

Nell'isola è già record di arrivi, ma resta la carenza di lavoratori stagionali

Nell'isola è già record di arrivi, ma resta la carenza di lavoratori stagionali

I dati di porti e aeroporti superano quelli del pre-pandemia. Strutture ricettive in crisi: continua la caccia al personale

16 giugno 2022
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SASSARI. La stagione sembra iniziata con il piede giusto, perlomeno per quanto riguarda le presenze. Restano, però, i problemi del settore turistico, sempre a corto di personale. Partendo dalle note positive, gli aeroporti dell’isola fanno già segnare numeri da record.

Gli arrivi. L’inizio del mese di giugno entra di diritto negli annali del trasporto aereo e marittimo, con numeri di passeggeri transitati nei porti e aeroporti superiori allo stesso periodo del 2019, l'ultima estate prima della pandemia. Dall'1 al 10 giugno, nei porti sono stati registrati 103.225 arrivi, 68.153 a Olbia, 20.642 a Porto Torres, 11.791 a Golfo Aranci e 2.639 a Cagliari. Un incremento del 111% rispetto allo stesso periodo del 2021, l’anno della ripresa del turismo dopo le restrizioni e le incertezze del 2020. Ma il dato supera (+ 10,99%) anche il 2019, anno che registrò numeri record per l’isola. Nello stesso periodo, nei tre aeroporti sardi sono arrivati 180.769 passeggeri. A Cagliari 82.582, ad Olbia 69.614 e ad Alghero 28.573, con un incremento di oltre il 150% rispetto al 2021, ma superiore di circa il 5% anche al 2019. Complice il bel tempo, le spiagge sono già state prese d'assalto, così come in questi giorni sono affollati di turisti i centri storici di Alghero e Cagliari.

La politica. Soddisfatto il presidente della Regione, Christian Solinas: «Per questa stagione estiva ci aspettiamo numeri altamente positivi, verosimilmente addirittura superiori a quelli record registrati nel 2019. Un risultato che potrà contribuire decisamente alla ripresa dell'intero settore, con un'inevitabile ricaduta sui nostri livelli occupazionali».

Le incertezze. Nonostante i numeri da record, sulla stagione grava l’ombra della carenza di personale nel settore turistico. Un problema nazionale. Sul tema è intervenuto il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, durante la giunta degli albergatori a Procida: «È un controsenso avere un Paese che ha il 10% di tasso di disoccupazione e non trovare personale. C'è qualcosa che non funziona e non si tratta solo del reddito di cittadinanza. Bisogna trovare una soluzione al più presto». Secondo Bocca le professionalità che mancano maggiormente sono quelle legate al digitale. «Partivamo – spiega – da una mancanza cronica sul mondo del digitale: siamo indietro e il digitale per il settore è determinante ed è difficilissimo trovare persone capaci ad operare sul digitale. E poi manca la manovalanza: facchini e camerieri, quelli da 1.200-1300 euro. Secondo i calcoli del ministro Garavaglia mancano circa 300mila persone». Bocca vuole chiarire anche una cosa: «È un peccato che ogni volta in questo Paese si parla di reddito di cittadinanza la cosa venga interpretata politicamente. Non sono gli imprenditori contro i lavoratori, non è una cosa di destra o di sinistra: è un tema oggettivo che esiste per gli hotel a 5 stelle, a 4 a 3 e a 2, per i ristoranti. C'è qualcosa che non funziona. Allora troviamo una soluzione: tutti abbiamo a cuore il destino dei nostri lavoratori, però vediamo seguire la logica, senza odio sociale». Sul tema è intervenuto anche il presidente di Federalberghi Sardegna e vicepresidente nazionale, Paolo Manca: «Ci troviamo davanti ad uno scenario molto strano: da una parte abbiamo flussi di turisti stranieri che hanno ripreso mercato e rientrano nelle destinazioni in maniera importante, tornando ai livelli ante-crisi con oltre il 50% delle presenze totali. Dall'altra parte i servizi turistici alberghieri e accessori devono contingentare la possibilità di fornire agli ospiti i servizi perché non trovano personale adeguato. Così ci troviamo con il ristorante sulla spiaggia che riesce ad aprire solo a pranzo e rinuncia alle serate e altre strutture che non aprono a pranzo perché devono tutelare il meccanismo di colazione e cena. È una situazione inverosimile, perché a fronte di una ripresa dopo 2 anni ci troviamo di fronte ad una realtà operativa che ha le mani legate o sta lavorando al di sotto delle proprie potenzialità». (c.z.)

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