La Nuova Sardegna

Trasporti

«Air Corsica è un modello, ma siamo lontani dalla realtà»

di Andrea Sini
«Air Corsica è un modello, ma siamo lontani dalla realtà»

Sindacati scettici sulla proposta dell’assessore Moro

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Sassari Dal modello Corsica all’imbarco con Air Corsica, con una certezza: anche le buone idee, in assenza di gambe vanno assai poco lontano. La proposta messa sul tavolo in questi giorni dall’assessore regionale ai Trasporti, Antonio Moro, non solletica la fantasia dei sindacati, tanto meno dei rappresentanti degli assistenti di volo.

«L’idea di affidare la continuità delle maggiori isole del Mediterraneo ad Air Corsica è fantastica – dice Marco Bardini, segretario regionale dell’Anpav –. Il problema è che questa proposta l’abbiamo sentita già in campagna elettorale, quando il presidente Solinas e il futuro ministro Salvini vennero da noi a parlare della possibilità di creare un’azienda sarda con capitale pubblico o pubblico-privato. Detta così la cosa suscitò la nostra approvazione. Peccato che da allora Solinas sia sparito dai nostri radar e non abbia risposto neanche alle nostra richiesta di venire ricevuti. Moro lo vedo sul pezzo, sta cercando una soluzione, ma il presidente questa cosa l’ha già detta all’indomani della liquidazione di Air Italy. Insomma, al di là degli enunciati, ora non pensiamo più che possa essere di parola. Air Corsica piace a tutti: funziona bene, è in attivo, i corsi ne sono contenti. Ma noi ci basiamo sui fatti, non sulle parole».

I segretari generali di categoria hanno invece preso posizione comune, chiedendo un incontro urgente con l’assessore Moro. «Riteniamo – scrivono i segretari di Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt Uil – che i collegamenti aerei da e per la Sardegna debbano essere discussi tramite un serrato confronto tra le parti. Questo confronto più volte sollecitato non è più rinviabile».

Al di fuori della nota congiunta delle tre sigle, i segretari di Cgil e Uiltrasporti hanno poi specificato ulteriormente la rispettiva posizione. «Siamo stupiti – dice Arnaldo Boeddu (Filt Cgil) –. A proposito dell’idea di un’alleanza con tra le isole del Mediteraneo è doveroso portare all’attenzione alcuni elementi. Fin dal varo della compagnia ITA Airwais, abbiamo chiesto alla Regione di acquisire una parte di quote azionare proprio per avere un ruolo attivo sulla continuità territoriale. In questo caso, peraltro, si sarebbe potuti arrivare ad una assegnazione del servizio con regole europee meno restrittive. Invece, sappiamo tutti com’è andata. La Regione, in piena vertenza Meridiana, promise una compagnia regionale e, anche in questo caso questa segreteria mise tutti in allarme. Per fortuna di tutti i sardi, nessuna compagnia aerea regionale è stata varata così come si spera non si perda tempo con una compagnia delle isole. Piuttosto, sarebbe opportuno che la Regione si attivasse per riportare soprattutto in alcuni aeroporti le frequenze e gli orari che consentano ai cittadini sardi di poter partire e rientrare in giornata evitando enormi disagi».

«Da mesi – sottolineano i segretari generali di Uiltrasporti Sardegna William Zonca ed Elisabetta Manca – indichiamo come unica strada percorribile per risolvere l’annoso problema della continuità territoriale aerea la creazione di una compagnia di riferimento sotto il controllo di Ita Airways, con la partecipazione di altre regioni, come ad esempio la Sicilia. Questa iniziativa, secondo la Uiltrasporti sarda, consentirebbe alla Sardegna di avere un vettore unico per i tre scali sardi, non essere più sotto il ricatto della compagnia di turno e, cosa fondamentale, recuperare le tante professionalità del settore disperse negli ultimi anni. «Avevamo chiesto al presidente Solinas coraggio e lungimiranza nel saper cogliere un’opportunità importante per la Sardegna con la creazione di un’infrastruttura fondamentale per l’isola a garanzia del diritto alla mobilità dei sardi e dello sviluppo economico della nostra regione. Dopo diverse interlocuzioni però non abbiamo più avuto alcune risposte in merito. Per noi l’unica strada percorribile resta la creazione di una compagnia con partecipazione pubblica che faccia capo a Ita Airways, oggi la compagnia aerea di riferimento nazionale».

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