La Nuova Sardegna

La spesa nell’isola

Verso il libero mercato, la Sardegna sogna la svolta nel prezzo dell’energia elettrica

di Silvia Sanna
Verso il libero mercato, la Sardegna sogna la svolta nel prezzo dell’energia elettrica

Tra gennaio e aprile 2024 stop al regime di massima tutela. I sardi diffidenti: il 45 per cento è ancora legato al vecchio sistema

25 settembre 2023
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Sassari Si parte con il gas e si prosegue con l’energia elettrica. Il gran giorno sta per arrivare, al netto di possibili rinvii che comunque non dureranno più di qualche mese. La fine del mercato tutelato è alle porte: entro il 10 gennaio (gas) e 1 aprile 2024 (energia) tutti gli utenti saranno obbligati a scegliere un operatore del mercato libero. Nel caso non lo facessero entro la scadenza, gliene sarà assegnato uno dall’Arera – l’Autorità nazionale di regolamentazione dell’energia – con il quale potrà disdire il contratto in una fase successiva. Ma nessuno, in questa fase di transizione, resterà senza gas o senza corrente elettrica nella propria casa. Era questa la principale preoccupazione relativa in particolare ai clienti “vulnerabili”, cioè quelli che si trovano in condizioni economiche svantaggiate o in gravi condizioni di salute: la normativa prevede che possano continuare a essere coperti dal servizio a massima tutela anche dopo il 1 aprile 2024. Il passaggio al mercato libero dell'energia riguarda quasi un terzo degli italiani: la percentuale è in proporzione più alta in Sardegna, dove il servizio di massima tutela ha mantenuto un forte appeal, al punto che ne usufruisce almeno il 45% della clientela. Un attaccamento, dovuto a un mix tra pigrizia e diffidenza, che l’anno scorso è stata la principale causa dell’aumento stellare dell’importo in bolletta, conseguenza dell’aumento del prezzo dell’energia.

Stop mercato tutelato Il regime di maggior tutela può essere vantaggioso o estremamente rischioso, come accaduto nel 2022 quando è scoppiata la guerra Russia-Ucraina e il prezzo dell’energia, già interessato da aumenti importanti nell’ultimo semestre del 2021, è più che triplicato. La massima tutela si fonda sul regolamento dei prezzi da parte dell’Arera, che li stabilisce a cadenza trimestrale sulla base di alcuni fattori: quello principale è il costo della materia prima, cioè l’energia, meno decisivi sono le spese di trasporto e di gestione del contatore, gli oneri di sistema e le tasse. Quindi più costa l’energia, più la bolletta cresce: per gli utenti a massima tutela questa situazione nel 2022 si tradusse in importi lievitati anche del 150%.

Il mercato libero A differenza di quanto accade in quello tutelato, il mercato libero è un regime in cui i prezzi sono determinati dalle dinamiche di mercato e i fornitori competono tra loro per offrire le tariffe più convenienti ai consumatori sulla base delle diverse esigenze. Gli operatori possono proporre tariffe a prezzo fisso per un tot di tempo oppure tariffe variabili a seconda dei consumi: chi durante la tempesta del caro energia aveva stipulato in precedenza un contratto con tariffa fissa, si è salvato dai rincari. In seguito all’aumento del costo della materia prima, l’offerta variabile è diventata dominante. Adesso che il Pun, prezzo unico nazionale all’ingrosso dell’energia, è tornato su valori nella norma, spuntano nuovamente offerte con tariffa fissa e bloccata.

Il passaggio È gratuito e può essere effettuato in qualsiasi momento. È sufficiente contattare un fornitore del mercato libero e richiedere un'offerta. E se non si è soddisfatti si può cambiare in qualsiasi momento. In queste settimane si assiste a un autentico bombardamento da parte degli operatori. Con i clienti sardi particolarmente “nel mirino” considerato l’alto numero di quelli che sono rimasti fedeli – nonostante la tempesta – al mercato di massima tutela.

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