La Nuova Sardegna

Allarme idrico

Sos siccità nell’isola, l’Enas punta sul meteo: «Speriamo che piova»

di Claudio Zoccheddu
Sos siccità nell’isola, l’Enas punta sul meteo: «Speriamo che piova»

Invasi quasi a secco nel Sassarese e in Baronia. I tecnici: «Le connessioni tra le dighe ci danno una mano»

04 gennaio 2024
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Sassari La speranza è che le perturbazioni annunciate per i prossimi giorni non siano un abbaglio meteorologico. Se non dovesse piovere, in alcune zone dell’isola si passerebbe da una situazione di allerta massima ad una di emergenza totale. A gennaio. Certamente un pessimo biglietto da visita per l’anno nuovo. Baronia e Sassarese sono le aree in cui si dovrebbero iniziare a rilasciare le autorizzazioni per la danza della pioggia, o le istruzioni per l’uso dei rabdomanti delle nuvole.

A dire il vero, i tecnici dell’Enas, l’Ente acque della Sardegna, non sembrano particolarmente preoccupati. Anche se, la prima battuta non sembra proprio un attestato di fiducia rivolto al sistema idrico: «Speriamo che piova», dicono tra il serio e il faceto il direttore generale, Giuliano Patteri, e il direttore del Servizio Dighe, Roberto Meloni. Una speranza condivisa da tutti i sardi, sempre che le piogge siano abbondanti ma non violente: «In generale la situazione non è variata di molto rispetto al mese di novembre, ad accezione dell’acuirsi di alcune criticità, come quelle registrate in Baronia».

A dare conforto è l’organizzazione del sistema idrico: «Gestito in maniera multisettoriale in un sistema interconnesso – dicono Patteri e Meloni –. Gli squilibri che si registrano o i minori indici di riempimento possono essere tamponati dall’apporto delle risorse idriche provenienti da altri bacini. Un altro punto a favore del partito dell’ottimismo riguarda la situazione del bacino più grande dell’isola: «La diga sul Tirso è piena all’84 per cento, abbiamo 352 milioni di metri cubi a disposizione , significa che grazie all’interconnessione anche situazioni locali sfortunate possono essere bilanciate tanto da garantire tranquillità per l’acqua potabile, che può arrivare fino a Calasetta», aggiungono i funzionari dell’Enas.

Le caratteristiche del “sistema globale e resiliente”, come lo definiscono Patteri e Meloni, non comprende tutti gli invasi: «Sia Maccheronis sia Posada non sono connesse al sistema. Si tratta di invasi che hanno un’ampia utenza dal punto di vista potabile e irriguo e una crisi avrebbe risultati devastanti», dicono ancora Patteri e Meloni. Oltre alla siccità, ci sono altri problemi che caratterizzano le rete idrica sarda: «La dispersione è il maggiore e si verifica soprattutto nella rete dell’acqua potabile e spesso sono difficili da individuare. A differenza delle eventuali rotture o dei guasti lungo le condotte, che sono molto evidenti. Quando si interrompe una condotta, è immediatamente evidente come qualcosa non vada».

Un esempio è quello che accade spesso sulla condotta del Coghinas, che quando salta lascia all’asciutto tutto il Sassarese: «Che però è oggetto di grosso finanziamento del Pnrr, che stiamo gestendo in linea con le tempistiche imposte dal governo – spiegano ancora i funzionari dell’Enas. Siamo decisamente fiduciosi per l’ammodernamento della condotta Coghinas 1 e Coghinas 2, abbiamo 51 milioni di euro a disposizione e stiamo concludendo le procedure di appalto». A dare ulteriore fiducia ci sono gli apprezzamenti del commissario straordinario nazionale per l'emergenza siccità, Nicola Dell’Acqua: «Che ha notato l'efficienza del nostro sistema, considerato estremamente più resiliente di quelli del nord Italia, dove hanno più acqua ma non la raccolgo e non hanno sistemi interconnessi. Noi poi abbiamo governance unica che garantisce decisioni rapide». A questo punto, manca solo l’acqua: «La prossima perturbazione su cui abbiamo aspettative dovrebbe arrivare tra un paio di giorni, a ridosso dell’Epifania. Speriamo soprattutto in Baronia e nel nord dell’isola. Infine, gli ultimi dati dicono che il periodo più umido si sarebbe spostato dall’autunno alla primavera» concludono Patteri e Meloni che, come tutti i sardi, sperano di vedere presto la fine della siccità.

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