La Nuova Sardegna

Il focus

L’ora di religione a scuola, 17mila studenti sardi dicono “no grazie”

L’ora di religione a scuola, 17mila studenti sardi dicono “no grazie”

Sono quasi il 10% e in costante crescita. I dati pubblicati dall’Unione atei

11 gennaio 2024
3 MINUTI DI LETTURA





Sassari Tra gli alunni e gli studenti sardi uno su dieci non vuole saperne di fare l’ora di religione. È il dato che emerge da una rilevazione effettuata dall’Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (Uaar). L’associazione ha messo in fila i risultati di una mega richiesta di accesso agli atti al ministero dell’Istruzione su tutte le scuole italiane.

Nell’isola sono stati oltre 176mila gli alunni e gli studenti che hanno frequentato l’anno scolastico 2022/2023. Di questi sono poco più di 17mila quelli che hanno deciso di non avvalersi dell’ora di religione cattolica a scuola: quasi il 10 per cento. Tra questi, la stragrande maggioranza – sono 10.195 – sono ragazze e ragazzi che frequentano le scuole superiori.

La progressione La prima rilevazione di questo tipo è stata fatta per l’anno scolastico 2018/2019. Tra alunni e studenti l’isola somma oltre 191mila unità e in 15.272 (7.97%) avevano rinunciato all’ora di religione a scuola. Nell’anno scolastico 2019/2020 gli studenti totali erano poco meno di 190mila e quelli che avevano deciso di non sentir parlare di religione a scuola erano 15.862 (l’8,35%). L’anno successivo, il 2020/2021, gli studenti iscritti sono scesi a circa 186mila e in 16.892 avevano deciso di non seguire l’ora di religione.

Le province I dati raccolti dall’Uaar consentono di stilare una classifica su base provinciale. La prima area per incidenza percentuale di alunni e studenti che non vogliono fare religione a scuola è il Cagliaritano: il 13,18 per cento, tradotto in valore assoluto si tratta di 6.426 giovani e giovanissimi. A seguire c’è il Sassarese col 10,70 per cento – poco sopra la media regionale – che si traduce in 5.971 ragazzini “in fuga” dalla lezione. E ancora, il Nuorese terzo con il 7,74 per cento pari a 1.903 alunni e studenti; la provincia di Oristano con il 7,09 per cento (1.078 studenti). La palma dei meno refrattari all’ora di religione va a giovani del Sud Sardegna: soltanto il 5,25 per cento di loro decide di soprassedere, pari a 1.689.

Al top La scuola con la percentuale più alta di “rivoltosi” contro il cattolicesimo si trova a Sassari. Si tratta della scuola dell’Infanzia di via Artiglieria, dove 21 su 41 bambini passa il tempo facendo altro: il 51,22 per cento ha rifiutato l’insegnamento della religione cattolica. Per quanto riguarda le scuole Primarie, invece, in vetta c’è la scuola Fabrizio De André di Sassari (il 38,6 per cento non si avvale dell’ora di religione). Sul fronte delle scuole Medie comanda Cagliari, nell’unione Spano+Manno, col 36,57 per cento. Alle Superiori in testa c’è l’istituto tecnico “Mattei” di Decimomannu (49,29 per cento): 174 studenti schivano l’ora di religione.

In Italia Per quanto riguarda i dati italiani, il macro dato della ricerca dell’Uaar dice che nella scuola pubblica è calato il numero degli studenti ma cresce ancora (oltre 82 mila in più) quello di chi dice “no” all’insegnamento della religione cattolica. Nell’anno scolastico 2022/23, infatti, sono quasi 1,1 milioni quelli che hanno rinunciato a seguire le lezioni specifiche. In percentuale si tratta del 15,5 per cento, due anni fa era il 14,07 per cento.

«Già due anni fa – spiega il segretario dell’Uaar, Roberto Grendene – in collaborazione con l’associazione OnData del progetto #DatiBeneComune, abbiamo presentato una richiesta di accesso civico ai dati, in base a quanto previsto dal decreto legislativo 33/2013. Ne era emerso che in quell’anno scolastico gli studenti che avevano detto no all’Irc erano più di un milione. Poiché sul Portale Unico dei dati della scuola continuano a mancare le informazioni circa la frequenza e non frequenza dell’Irc, con datiBeneComune abbiamo deciso di reiterare la richiesta e di liberare così i dati relativi agli ultimi due anni, analizzandoli e rielaborandoli per metterli a disposizione di tutti».

In Primo Piano
Turismo

Cala Mariolu è la seconda spiaggia più bella del mondo, prima in Europa

di Federico Spano
Le nostre iniziative