Riformatori, una nuova sfida all’insegna del rinnovamento
Molti volti nuovi dopo il passo indietro dei vecchi leader
Cagliari Dal riconoscimento dell’insularità in Costituzione, sfida vinta, all’attesa che arrivi il prestigioso via libera dell’Unesco sulla civiltà nuragica inserita nel patrimonio mondiale della cultura. I Riformatori hanno portato avanti, e continuano a farlo, queste due battaglie identitarie. Lo hanno fatto nella XVI legislatura e non vogliono fermarsi nella prossima.
«È il nostro essere orgogliosamente sardi», hanno detto Mara Lai, presidente del partito, e Pierpaolo Vargiu, che guida l’associazione «Verso l’Unesco», alla presentazione delle otto liste, una in ogni collegio, per le elezioni regionali. Ancora una volta il partito sarà schierato con il centrodestra e dal candidato governatore della coalizione, Paolo Truzzu, i Riformatori sono stati salutati come «un alleato che sarà decisivo per la vittoria e lo sarà ancor più quando governeremo la Sardegna».
Stavolta, nei seggi, il movimento fondato da Massimo Fantola e Franco Meloni, si presenterà agli elettori con una novità importante. «È cominciato – hanno sottolineato dal tavolo della presidenza – un significativo cambio generazionale, ma tenendo come punto di riferimento un principio per noi inviolabile: le competenze».
Da sempre – hanno ribadito – è stato questo – «il nostro contributo a una buona e significativa amministrazione della cosa pubblica». Tant’è che, anche questa volta, sostengono di aver messo in campo «candidati importanti e preparati» sia che abbiano già governato o invece alla prima esperienza. A non essere più della partita elettorale, dopo diverse legislature, sarà Michele Cossa, un altro dei leader e anche presidente della commissione speciale per l’insularità.
«Sono molto soddisfatto del lavoro e dei grandi risultati raggiunti in questi anni dai Riformatori – ha detto – Ma è sbagliato pensare di poter rimanere dentro il Consiglio regionale a tempo indefinito. Certo, la passione per la buona politica non si può spegnere e non si spegnerà, ma pur non essendo candidato non ricordo di aver fatto una campagna elettorale più intensa di questa».
Nel 2019, alle Regionali, i Riformatori ottennero 37mila voti, quattro consiglieri eletti e un assessorato nella giunta Solinas, con Roberto Frongia prima e con Aldo Salaris poi.