Pochi posti e troppi candidati: un flop il concorso per gli insegnanti di sostegno
Per la Sardegna 99 cattedre da assegnare ma in corsa ci sono 810 insegnanti
Sassari Pochissimi posti per tanti candidati. Ma solo nelle regioni del centro sud, compresa la Sardegna. Al Nord accade l’esatto contrario: moltissime le cattedre a disposizione, inversamente proporzionale il numero di candidature. Ecco perché il risultato appare già scontato: il concorso per l’immissione in ruolo di docenti di sostegno sarà un flop: la stragrande maggioranza dei posti non potrà essere assegnato e le cattedre che rimarranno vacanti andranno a ingrossare il già folto precariato, che quest’anno ha raggiunto livelli record. Un esempio arriva dalla Sardegna: il 40% dei docenti di sostegno che prestano servizio è precario, non abilitato. Nell’isola i posti a disposizione andranno via in un amen e questo sarà l’ennesimo concorso che non risolverà un problema che cresce di anno in anno con l’aumento delle certificazioni di studenti che chiedono assistenza a scuola, per patologie fisiche-mentali più o meno gravi e ritardi nell’apprendimento.
Le previsioni In ambito nazionale dei 15.588 posti che il ministero dell'Istruzione e del merito vorrebbe assegnare ad altrettanti vincitori di concorso, quasi 10mila (9.904 per l’esattezza) non verranno attribuiti perché in quattro regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto e Toscana) e soprattutto nel primo ciclo le domande di partecipazione sono inferiori ai posti messi in palio. Due cattedre su tre rimarranno libere perché l’84% dei posti banditi da viale Trastevere sono concentrati nelle scuole delle regioni settentrionali e solo il 5% in quelle meridionali. Mentre i numeri dei candidati sono capovolti: il 71% affronterà il concorso al Sud e solo l’11% al nord.
Nell’isola In Sardegna complessivamente sono messi a bando 99 posti per il sostegno, le candidature sono 810, così distribuite: 85 candidatiper 6 posti all’Infanzia, 263 per 24 alla Primaria, 199 per 45 alla secondaria di primo grado (ex Medie) e 263 per 24 alla secondaria di secondo grado (ex Superiori). Chiaro che se anche tutti 99 superassero lo scoglio della prova scritta e orale, la loro immissione in ruolo sarebbe una goccia nel mare che non risolve il problema. Si è detto più volte infatti che docenti abilitati al sostegno e studenti certificati camminano a velocità inversa e con questi ritmi, se non ci sarà un repentino cambio di passo da parte dei primi, la distanza non potrà mai essere colmata.
I numeri Ai nastri di partenza dell’anno scolastico iniziato a settembre, gli studenti certificati erano oltre 8mila, distribuiti in tutti gli ordini di scuola ma con prevalenza alle Medie e alle Superiori. I docenti abilitati al sostegno (vincitori di concorso o specializzati negli unici corsi autorizzati, organizzati dai due atenei isolani) sono circa 3450. Chiaramente non bastano per fare fronta alla richiesta; per questo circa 3mila posti in deroga sono stati assegnati a docenti non specializzati. Il rapporto numerico docente-studente dipende dalla diagnosi, nei casi più gravi si arriva al rapporto di 1:1, con le 18 ore di contratto da docente di dostegno sono attribuite tutte ad un unico allievo. Se invece la disabilità è meno grave, il sostegni è garantito a seconda dei casi per un numero di ore che oscilla da 6 a 12. Per questo ci sono docenti di sostegno che possono occuparsi anche di tre allievi con moderata disabilità dedicando 6 ore ciascuno. Ma nonostante questo, gli specializzati sono ancora pochissimi. Anche perché si stima che in molte classi almeno il 10% degli allievi (1 o 2 nelle classi più numerose) presenta comunque disturbi di vario tipo che meriterebbero accertamenti e relativa certificazione. Pertanto all’interno della classe molti docenti di sostegno e di posto comune o materia aiutano alunni con disturbi spesso non certificati e non ancora riconosciuti.