La Nuova Sardegna

La siccità nell'isola

Invasi sardi a livello di pericolo: due in piena emergenza, tiene soltanto il Liscia

Invasi sardi a livello di pericolo: due in piena emergenza, tiene soltanto il Liscia

Dopo le piogge di marzo ora l’asticella inizia a scendere

07 maggio 2024
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Sassari Le avvisaglie della crisi idrica dell’isola erano arrivate col bollettino di febbraio, quando il sistema idrico regionale si è ritrovato con circa un milione di metri cubi d’acqua e la mappa degli invasi ha cominciato a tingersi di macchie rosse, indicative del livello critico. A marzo, invece, le piogge sono arrivate quasi provvidenziali facendo risollevare di 210 milioni di metri cubi l’asticella delle casseforti dell’isola che custodiscono la più preziosa delle risorse. E oggi, all’indomani dei dati raccolti a fine aprile, l’asticella ha ripreso a scendere. E ora, con l’avvio della campagna irrigua 2024, i bacini cominceranno a svuotarsi con maggiore velocità di prima. Ecco perché, ancora una volta, l’unica soluzione a breve termine è sempre la solita: le piogge.

La mappa Attualmente gli invasi a livello di emergenza, da bollino rosso, sono quelli del sistema Alto Cixerri: Punta Gennarta e Medau Zirimilis. Il primo è al 25%; il secondo è praticamente vuoto: 0,21%. Insieme contano 3 milioni di metri cubi di acqua. L’evergreen è sempre il solito, il Liscia, che col suo 80% di riempimento regala grande tranquillità a buona parte della Gallura. Anche se in un mese ha perso circa il 2%: ora conta 83,91 milioni di metri cubi. Tutti gli altri invasi dell’isola sono colorati di arancione, il livello di pericolo.

A rischio Il sistema più vicino al livello di emergenza è quello dell’Ogliastra, che registra un indicatore di stato di 0,16 (il bollino rosso scatta a 0,15). Gli invasi di Bau Muggeris e Santa Lucia contano insieme poco più di 23 milioni di metri cubi, pari al 39,58% della capacità autorizzata.

L’altra zona a rischio è l’Alto Coghinas, con l’indicatore a 0,19. I bacini di Monte Lerno e Sos Canales sono pieni al 61%, pari a 23,51 milioni di metri cubi. A seguire c’è il sistema idrico Nord occidentale, formato dagli invasi di Muzzone, Casteldoria, Bidighinzu, Cuga e Monteleone Rocca Doria. In questo caso l’indicatore di stato è arrivato a 0,20 e il livello di riempimento è del 61%, pari a 203 milioni di metri cubi.

Il sistema In generale, la somma di tutti i serbatoi regionali porta l’indicatore di stato globale allo 0,22, con un livello di riempimento del 65,47% e 1.194 milioni di metri cubi disponibili. Soltanto un mese fa quest’ultima cifra era 1.234. Significa che in un mese l’isola ha consumato circa il 2% dell’acqua a disposizione. E questo senza la presenza dei consumi della stagione irrigua, che entrerà nel vivo a breve. Significa che ora il livello degli invasi comincerà a scendere in maniera molto più rapida. E più ci si avvicina al fondo dei bacini e più le pompe cominceranno a tirare su detriti e fanghi, che nel caso dell’utilizzo potabile significa spesso difficoltà e costi aggiuntivi sui potabilizzatori.

Senza dimenticare il numero più importante di tutti quando si parla di acqua nell’isola: quello delle perdite di rete, che valgono oltre il 50%. E quindi se oggi gli invasi dell’isola hanno a disposizione 1.194 milioni di metri cubi vuol dire che alla fine soltanto la metà usciranno davvero dai rubinetti delle case o delle campagne. (s.sant.)

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