Siccità, per mettere in sicurezza il sistema idrico servono 300 milioni
L’assessore regionale Antonio Piu: «Per la prima volta tracciata una nuova strada per le infrastrutture»
Sassari Ormai il peggio è alle spalle, anche se i sindaci dei Comuni al confine tra Baronia e Gallura hanno detto chiaramente che non tutti i problemi sono stati risolti. La siccità fa ancora paura, ma non come all’inizio della stagione, quando sembrava che al disastro nelle campagne si sarebbe sommato a quello dell’industria turistica. All’assessorato dei Lavori pubblici è quindi già tempo di fare un bilancio dell’emergenza con un occhio rivolto anche al futuro.
Sì, perché al netto del pericolo dei razionamenti sull’acqua potabile scampato e dei danni patiti dal comparto agricolo che attendono di essere ristorati, c’è chi inizia già a pensare a che tipo di stagione sarà quella del prossimo anno. Il primo pensiero dell’assessore Antonio Piu va all’estate appena passata, almeno dal punto di vista meteorologico.
Una stagione trascorsa col pallottoliere dei livelli degli invasi tra le mani e tra riunioni e cabine di regia quotidiani per aiutare i sindaci a mettere in campo interventi di emergenza e anche a stemperare tensioni economiche e sociali sui territori. «Per la prima volta – dice Piu – e lo rimarco con orgoglio, abbiamo iniziato a tracciare una nuova strada per le infrastrutture idriche dell’isola con una programmazione di breve, medio e lungo periodo. Abbiamo già oltre 1,5 milione di euro già stanziati per le progetti che serviranno alla Baronia, senza considerare i rimedi messi in campo nell’immediato per salvare la stagione turistica. Penso al dissalatore per Budoni e a tutti i bypass che stiamo cercando di fare attraverso Abbanoa per consentire che l’acqua si disperda il meno possibile, facendone quindi arrivare il più possibile nelle abitazioni».
L’emergenza siccità è stata governata attraverso una cabina di regia nella quale si sono concentrati tutti i piccoli e grandi drammi vissuti nelle comunità: interventi di emergenza per gli animali, decisioni su dove inviare autobotti, l’installazione dei dissalatori, tutta la questione dei pozzi per sopperire all’invaso ormai prosciugato di Maccheronis, a Posada. Insomma, la cabina di regia è uno strumento che secondo l’assessore ha funzionato. «L’assessorato ha risposto puntualmente a ogni richiesta dei sindaci – riprende Piu – e siamo riusciti a mettere in piedi progetti da milioni di euro. Diciamo che siamo sulla giusta strada, ora abbiamo conoscenza e chiarezza dei deficit sul sistema idrico che ha la nostra isola e possiamo muoverci di conseguenza».
Lunedì 9 settembre la presidente Alessandra Todde e mercoledì l’assessore Piu, saranno in audizione in parlamento proprio per parlare del problema della siccità. «Credo che il cambiamento climatico debba essere al centro di ogni agenzia di buon governo – dice ancora Piu – ormai è sotto gli occhi di tutti e bisogna attrezzarsi di conseguenza. È chiaro che con serietà bisogna dire che in cinque anni non potremo risolvere tutti i problemi che ha la Sardegna. Però noi abbiamo cominciato a tracciare la soluzione. Penso, per esempio, al collegamento tra il Liscia e Maccheronis. Si tratta di un progetto che sarà sottoposto a procedura di Via (Valutazione impatto ambientale, ndr) e quindi verrà instradato al ministero dell’Ambiente. Significa che ci vorranno mesi prima di avere l’ok per quella condotta. La nota positiva è che noi comunque abbiamo avviato il percorso».
Per mettere in sicurezza il sistema idrico dell’isola servono centinaia di milioni di euro, oltre 300. Le richieste state inviate al commissario nazionale antisiccità e nel frattempo bisogna capire cosa succederà nell’estate 2025. «Per il prossimo anno – riprende l’assessore Piu – ci auguriamo che possa piovere e che quindi non si verifichi l’anomalia di quest’anno. Diciamo che però siamo pronti a tutto. Abbiamo infatti molti più mesi davanti per monitorare la situazione con i sindaci e i territori. Se le piogge riempiranno Maccheronis all’80% potremo affrontare la stagione con serenità, mentre se ci ritroveremo ancora in deficit sapremo certamente affrontare il problema con meno frenesia. E poi oggi abbiamo una serie di parametri rispetto a procedure e soluzioni, penso per esempio ai dissalatori, che in caso di necessità potremo mettere in campo con molta più rapidità rispetto ai mesi scorsi».