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La ricostruzione

Cosa sappiamo dell’ultimo attacco in Libano

Cosa sappiamo dell’ultimo attacco in Libano

Razzi lanciati da Hezbollah o gruppi affiliati hanno colpito un bunker a Shama

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Due razzi da 122 mm hanno colpito il Quartier Generale del settore ovest a Shama, in Libano, ferendo quattro militari italiani che sono stati ricoverati nell’ospedale della base. Fortunatamente, nessuno dei feriti, tutti militari della Brigata Sassari, che guida il contingente Onu, è considerato in pericolo di vita. 

I razzi, probabilmente lanciati da Hezbollah o gruppi affiliati, hanno colpito un bunker e un’area logistica utilizzata dalla polizia militare internazionale, causando gravi danni alle infrastrutture vicine. Una delle strutture colpite ha preso fuoco, ma l’incendio è stato rapidamente domato dal personale della base.

Questo è il terzo attacco contro la base Unifil di Shama nell’ultima settimana. L’attacco di oggi, 22 novembre, avviene in un contesto di intensi bombardamenti e scontri a terra nelle aree di Shama e Naqoura negli ultimi giorni, aumentando le tensioni nella regione.

Unifil esorta fermamente le parti in conflitto a evitare combattimenti vicino alle sue postazioni. L’inviolabilità delle sedi e del personale delle Nazioni Unite deve essere rispettata in ogni momento. Qualsiasi attacco contro i peacekeeper costituisce una grave violazione del diritto internazionale e della Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Il targeting deliberato o accidentale dei peacekeeper operanti nel sud del Libano deve cessare immediatamente per garantire la loro sicurezza e rispettare il diritto internazionale.

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