Invasi ancora in sofferenza: migliora il Maccheronis ma la Nurra resta a secco
Le piogge fanno salire il livello di riempimento al 52%
Sassari Le piogge invernali hanno dato un ulteriore contributo agli invasi della Sardegna, ma la situazione resta critica. I dati aggiornati al 28 febbraio 2025 mostrano un lieve incremento rispetto al mese precedente, con una percentuale complessiva di riempimento salita al 52%.
Gli invasi L’unico bacino che si mantiene in equilibrio è ancora una volta quello del Liscia (Gallura), che registra 77,93 milioni di mc d’acqua, con un grado di riempimento del 75%, confermando una situazione stabile e addirittura in crescita rispetto al mese scorso. Anche il Maccheronis, dopo anni di emergenza, continua la sua fase positiva con 22,35 milioni di mc, ovvero il 97% della capacità totale. Questo incremento rispetto ai 22,66 milioni di mc di gennaio rappresenta un'importante riserva per la zona idrografica Posada/Cedrino, che in passato ha subito tagli alla distribuzione idrica.
Dati in miglioramento si registrano anche per il Monte Lerno, che raggiunge 26,06 milioni di mc con un grado di riempimento del 76%, in crescita rispetto ai dati di gennaio. Anche il bacino di Flumendosa, uno dei principali del sistema idrico regionale, ha toccato 195,06 milioni di mc, portando la percentuale di riempimento al 74%, segno di una ripresa dopo i valori più bassi dello scorso mese.
La crisi nella Nurra Il quadro peggiora drasticamente nella zona della Nurra, dove gli invasi continuano a essere in forte sofferenza. Il Bidighinzu rimane praticamente vuoto, senza alcun accumulo significativo d’acqua (0 milioni di mc, come a gennaio). La speranza di recupero legata al Temo è stata solo parziale: il bacino ha visto una leggerissima crescita, passando dal 17% al 18% di riempimento, ma con volumi ancora ben lontani dalla soglia di sicurezza.
Situazione critica anche per il Cuga, che si attesta al 21% della capacità totale, con 4,39 milioni di mc disponibili, praticamente invariato rispetto a gennaio. Nel settore occidentale, il bacino di Monte Pranu si mantiene a livelli medi con 18,8 milioni di mc, ma senza segnali di una crescita significativa.
Nel sud della Sardegna, il bacino di Cixerri è tra quelli in migliori condizioni, con 20,1 milioni di mc d’acqua e un riempimento dell’84%, mentre il Simbirizzi, che rifornisce l’area di Cagliari, si ferma al 57%, mantenendosi su valori simili a quelli di gennaio.
Attesa per la primavera Con l’arrivo della primavera e le prime temperature in rialzo, si teme un calo della capacità di raccolta delle acque nei bacini più critici. La distribuzione delle risorse rimane vincolata a criteri di priorità, con particolare attenzione ai settori agricolo e civile. (lu.so.)