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Sanità, gelo tra 5 Stelle e Pd: resta il muro contro muro

Sanità, gelo tra 5 Stelle e Pd: resta il muro contro muro

Desirè Manca, M5s: «Lista nata dal confronto con tutti i partiti» Roberto Deriu, Dem: «Negli incontri con Todde, Manca non c’era»

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Cagliari Rimangono distanti, nonostante i tentativi di conciliazione, le posizioni di Pd e M5S sulla scelta dei commissari delle aziende sanitarie. Il Pd chiede un cambio di metodo nelle scelte della giunta. Il Movimento ribatte che la partecipazione dei partiti di maggioranza nella tornata delle ultime nomine è stata massima. Così se il capogruppo M5S in Consiglio regionale Michele Ciusa non vede «crisi all'orizzonte e problematiche in maggioranza, e parla di campo largo «coeso come dimostrato dai voti in aula», l’assessore regionale al Lavoro, Desirè Manca, interviene con una ricostruzione delle febbrili ore che hanno preceduto la seduta di giunta che ha varato (senza il Pd), la lista dei commissari delle Asl.

«Intanto preciso che quella lista non può in alcun modo essere definita come la lista della Presidente. Si tratta di un elenco scaturito dalle interlocuzioni che la presidente ha avuto con tutti i partiti, compreso il Pd. I Dem hanno poi deciso di non partecipare alla giunta perché ritenevano che non c’era tempo necessario per le loro riflessioni; ma noi non potevamo allungare i termini per le delibere, come l’ufficio legale ci aveva ricordato. La presidente ha ascoltato tutti i partiti sui nomi. Il M5S come il Pd, presente e partecipante alle convocazioni della presidente».

Alla richiesta di un giudizio sui commissari e su quale debbano essere i loro primi atti, l’assessore Manca aggiunge che «si tratta di professionisti apprezzati da tutti i partiti. La giunta e il consiglio potrà dare un giudizio sul loro operato tra sei mesi, ma sono certa che tra i primi atti che faranno ci sarà quello di risolvere il problema delle emergenze di funzionalità nei pronto-soccorso. Nessun cambio in corsa nella scelta dei nomi. Le delibere portate dall’assessore Bartolazzi, proponente, in giunta erano definite nei dettagli».

La replica del capogruppo del Pd Roberto Deriu alle affermazioni dell’assessora Manca, pur stringata, fa capire quanto profondo sia il solco che separa i due principali partiti della coalizione. «Tutte le volte che la delegazione del Pd (composta da me dal segretario Piero Comandini e dall’assessore Giuseppe Meloni) ha incontrato la presidente Todde sul tema della sanità, l’assessora al Lavoro Desirè Manca non era presente».

Da casa Dem emerge la preoccupazione che il metodo che loro ritengono adottato sinora dalla presidente sulla nomine, possa proseguire. I prossimi appuntamenti riguardano la Sfirs, il CRS4 e nomine in ambito Arst. La scelta del futuro amministratore unico del Centro, oggi guidato dall’ingegner Giacomo Cao, sarebbe imminente. La Regione, azionista unica, sarà rappresentata in assemblea dalla stessa presidente. Lo stesso vale per la Sfirs, entro maggio, dove però l’assessore al Bilancio, (il Dem Meloni) ha competenza primaria e propone la delibera in giunta regionale.

Oggi intanto il consiglio dei ministri, convocato per le 11, dovrebbe esaminare, tra le leggi regionali, anche quella sulla sanità. Nel caso venisse impugnata, come ci si attende, le ragioni del governo potrebbero far parte delle motivazioni con le quali alcuni direttori generali giubilati si rivolgeranno al Tar per chiedere l’annullamento delle delibere che li riguardano. Sempre oggi la presidente convocherà i capigruppo di maggioranza e gli assessori interessati per costruire la risposta che la Regione dovrà dare al governo sul tema della legge delega per il nucleare.

L’esecutivo ha chiesto un parere sulla legge alla conferenza Stato-Regioni. Potrebbe essere questa una occasione, dicono da fonti della Presidenza, per rasserenare gli animi. Chi crede che invece le tensioni tra i maggiori partiti della coalizione continueranno a lungo è il consigliere di Sardegna 20Venti Stefano Tunis, che ieri in consiglio ha commentato in modo tranchant lo scontro sulla sanità. «Il Pd ha fatto entrare i mercanti nel tempio e ora ne pagherà tutte le conseguenze».

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