Prezzi della pasta fuori controllo, a Sassari e Cagliari è più cara
Unimpresa: «Sono le città italiane in cui è aumentata di più». Giuliano Frau, Adoc: «Anche un rincaro di 10 centesimi incide sui bilanci familiari»
Sassari Le premesse sono disastrose: negli ultimi tre anni gli alimentari protagonisti della dieta degli italiani hanno registrato aumenti record. Che i conti non tornino, in effetti, se ne può accorgere senza alcun problema chiunque faccia la spesa in un qualsiasi supermercato. L’ultimo report di Unimpresa, però, segnala un’impressionante impennata dei prezzi di pasta, latte e pane. E, manco a dirlo, i rincari più significativi sarebbero quelli che riguardano il prezzo della pasta nei supermercati di Sassari e Cagliari, con picchi del 38 per cento in un solo anno.
L’indagine Secondo l’Associazione delle imprese italiane, dal 2022 al 2025 il pane è rincarato fino al 62 per cento, il latte fino al 20 per cento e la pasta, durante il corso del 2022, ha raggiunto il +38 per cento. Le cause ufficiali sono tutte riconducibili al caos politico ed economico che caratterizza la fase post pandemica del mondo: la guerra in Ucraina e la conseguente la crisi energetica, la siccità nei Paesi esportatori di grano, l’impennata dei costi di produzione e la speculazione sui mercati delle materie prime. I più arditi, inseriscono nel conto anche il conflitto tra Israele e Palestina. Tra le letture che vanno per la maggiore, però, ce n’è una che esclude tutte queste concause e punta solo sulla speculazione dei distributori.
L’isola Secondo le rilevazioni di Unimpresa, nell’isola lo scontrino è andato fuori giri soprattutto sul prezzo della pasta, che sarebbe arrivato a circa 1,7 euro al chilo di media. La scalata è iniziata nel 2022, quando il prezzo medio della pasta è cresciuto del 38 per cento, passando da 1,10 euro al chilo a 1,40-1,52 euro. A gennaio del 2022, un pacco di spaghetti Barilla nella Grande distribuzione organizzata (Gdo) costava in media 1,64 euro al chilo, il 28 per cento in più rispetto al 2019. Il picco è arrivato tra aprile e agosto 2023, quando il prezzo medio ha raggiunto 1,76 euro al chilo, con città come Cagliari che hanno visto prezzi massimi di 4,7 euro al chilo. Nel 2024 i prezzi sono leggermente scesi, attestandosi a 1,62 euro al chilo, ma restano comunque più alti del 23 per cento rispetto al 2021. Le famiglie, per far fronte ai rincari, hanno utilizzato strategie differenti, come la caccia alle promozioni, con risparmi medi del 20 per cento, e l’aumento degli acquisti nei discount, con risparmi fino al 37 per cento. Poi ci sono state le soluzioni drastiche perché nel 2022, il 58 per cento delle famiglie ha ridotto i consumi alimentari, con cali più marcati per carne e pesce, ma anche pane, latte e pasta hanno subito una flessione dell'1,2 per cento.
I consumatori A sentire le associazioni, la situazione denunciata da Unimpresa non rispecchierebbe solo il parte la realtà, per quanto nessuno neghi la consistenza dei rincari sulla pasta: «Anche noi stiamo facendo una rilevazione dei prezzi – spiega Giuliano Frau, presidente regionale dell’Adoc, Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori – e devo dire che nei supermercati c’è aumento nel prezzo della pasta ma non come quello segnalato da Unimpresa. Quando si parla di rincari capita che le percentuali, con il 38 per cento segnalato, non sia reale perché riferibile ad un basso numero di prezzi». L’allarme, comunque, è reale: «I nostri grani e quindi le paste sarde hanno subito un rincaro, che viene giustificato con una qualità superiore – continua Frau –. Un aumento di 5 o 10 centesimi al chilo diventa comunque un problema quando si fa il conto di fine anno. Per questo noi consigliamo sempre di controllare i prezzi al chilo, è così che si notano gli aumenti che, purtroppo, spesso sono il frutto di una mera speculazione».