Tumori, cure efficaci ma care: fino a 150mila euro a paziente
Il costo medio per un malato sottoposto alla immunoterapia è altissimo. L’allarme dell’assessore Bartolazzi: «La Regione è in grossa difficoltà»
Sassari Curare un paziente oncologico oggi non significa solo somministrare un farmaco. Significa accompagnarlo lungo un percorso complesso, fatto di terapie, controlli, assistenza continua e – nei casi migliori – anni di vita guadagnati. Ma tutto questo ha un prezzo. Alto.
La Regione, e in particolare l’assessore alla Sanità Arnaldo Bartolazzi, lo sanno bene, e nei giorni scorsi l’allarme lanciato durante un convegno sui costi dell’oncologia, ha toccato un nervo scoperto. «Nel lungo periodo i budget regionali potrebbero non bastare per coprire una spesa destinata a diventare insostenibile. Il risultato è che non tutti i pazienti potrebbero aver accesso alle terapie sperimentali, cioè a quelle più all’avanguardia, ma più onerose». Questo, molto in sintesi, l’avvertimento lanciato dall’assessore. Un problema enorme, di carattere politico e sociale. Le nuove cure, in particolare l’immunoterapia, hanno rivoluzionato il trattamento di molti tumori: melanoma, tumore del polmone, della vescica, del rene. In alcuni casi, hanno trasformato malattie considerate terminali in condizioni croniche. Tuttavia, il loro impatto sui conti della sanità pubblica è significativo.
I costi. In Italia, l’immunoterapia è coperta dal Servizio Sanitario Nazionale per i pazienti che rientrano nei criteri stabiliti. Ma il costo per lo Stato può arrivare anche a 100.000 euro l’anno per paziente. Vediamo più nel dettaglio: Costo medio per tipo di farmaco immunoterapico (a listino) per un paziente over 80. Farmaco: Nivolumab (Opdivo). Patologia: Melanoma, Tumore polmonare non a piccole cellule (Nsclc), collo, testa, esofago. Spesa annua dai 100mila ai 120mila euro. Se si utilizza il farmaco Pembrolizumab (Keytruda)i costi annuali oscillano dai 90mila ai 130mila euro. Con l’Atezolizumab (Tecentriq)mamella, epatocarcinoma80mila-120mila. Stessa fascia con lo Durvalumab (Imfinzi), mentre l’Ipilimumab (Yervoy)Melanoma, combinato con nivolumab arriva a un costo di150mila. In verità i prezzi reali per il Sistema sanitario sono spesso più bassi per via degli accordi riservati tra Aifa e aziende farmaceutiche (esempio rimborso a esito, sconti riservati), e per via delle gare d’appalto regionali. Però a queste spese, che si riferiscono solo ai farmaci, bisogna aggiungere tutti gli altri costi relativi ai ricoveri, al personale medico infermieristico, il monitoraggio può essere frequente, aumentando i costi indiretti (visite, esami, accessi ospedalieri). Il rischio maggiore è la comparsa di eventi autoimmuni (esempio colite, endocrinopatie), gestibili ma con costi extra (ricoveri, corticosteroidi, consulenze). Nei pazienti anziani, poi i costi accessori sono generalmente maggiori e (gestione delle tossicità, follow-up frequente, supporto geriatrico) possono incidere significativamente. Se invece consideriamo il ciclo intero di cure che un paziente oncologico potrebbe attraversare, ecco come lievitano i costi: Diagnosi e stadiazione €2.000 – €10.000. Chemioterapia (ciclo completo) €10.000 – €40.000. Immunoterapia (esempio pembrolizmab)€50.000–€150.000 all’anno. Terapie mirate (esempio osimertinib, trastuzumab)€40.000–€100.000 all’anno. Radioterapia €8.000–€15.000. Chirurgia oncologica €5.000 – €30.000. Cure palliative e follow-up €5.000 – €10.000/anno.
Questi numeri possono sembrare insostenibili. Ma vanno letti nel contesto. Un paziente che risponde bene a queste terapie ha meno bisogno di ricoveri, trasfusioni, farmaci antidolorifici. Non è più un “malato grave”, ma spesso un “malato stabile”, che può vivere a casa, autonomo, con una buona qualità di vita.